lunedì 25 febbraio 2013

Red velvet cake con glassa allo sciroppo di mele cotogne - Red Velvet Cake with quince's syrup frosting




Ed eccomi ancora qui all'appuntamento mensile con l'MTChallange. Devo dire che questa "sfida" mi piace. Non so se l'ho già detto (forse sì, ma lo ripeto lo stesso) mi "trovo bene" in questa sfida perché ogni volta imparo qualcosa di nuovo e trovo magnifico stupirmi ancora davanti alle novità

Questa volta per l'MTChallange mi sono trasformata prima in investigatrice e poi in piccolo chimico.
Ho scoperto che trovare alimenti per celiaci non è poi così semplice come credevo (qui la farina, là la fecola, insomma ho fatto il giro della città solo per trovare gli ingredienti). Però devo dire che ogni volta che riuscivo a trovare "l'ingrediente giusto" era una gioia. Quasi fosse una caccia al tesoro.

Sono anche riuscita a trovare delle decorazioni biologiche con il simbolo della spiga sbarrato (che significa alimenti che possono esser consumati anche da celiaci).



Ero in un negozio specializzato in alimenti naturali e quando ho trovato questi cuoricini rossi non ho potuto fare a meno di esprimere il mio entusiasmo. Potete immaginarvi una 50enne con una bustina di cuoricini rossi in mano con gli occhi tondi per lo stupore che dice ad alta voce " Ma daiiiii. Che figata!"
Ecco dopo aver detto ciò ho percepito qualcosa di strano nell'aria. Ho sollevato gli occhi dalla busta e .... ehm tutti si erano fermati e mi stavano guardando. Ok forse non era il posto adatto per esprimersi in questo modo, o forse non avrei dovuto dire "che figata" o semplicemente non avrei dovuto esultare a quel modo per un sacchetto di decorazioni per torta. Però, però ero così fiera di aver trovato qualcosa che potesse andare bene per questo dolce che non sono riuscita a trattenermi. 
E poi si, lo confesso, quando faccio la spesa io parlo da sola. O meglio non parlo a me stessa, parlo a lui, all'oggetto del mio possibile acquisto.
Quindi se al supermercato vedete una sciamannata che dice ad un vasetto di yogurt "Eh no caro mio tu no scadi troppo presto, prendo il tuo vicino". Beh quella sono io.

Ma torniamo alla torta. Dicevo che da investigatore mi sono poi trasformata in chimico.
Ero alquanto scettica all'idea di una torta che lievitasse senza lievito. E dopo aver visto l'impasto "Ma sei troppo liquido come fai a trasformarti in torta?" (si parlo anche quando cucino) ero proprio molto dubbiosa sul risultato.
Ma poi c'è stata la "magia" dell'aceto con il bicarbonato. Ecco qui mi sono sentita davvero un piccolo chimico. I due ingredienti combinati insieme sono letteralmente esplosi in una schiuma sfrigolante. 
Ho rifatto l'esperimento per farlo osservare alla mia piccola apprendista stregona foodblogger e mi sono divertita un mondo a sentirla strillare "Presto prestoooo versalo nella torta altrimenti non funziona più!"

Poi la mia streghetta foodblogger in erba mi ha aiutato a decorare la torta. Ricopertura della torta e decorazione sono opera sua.



Per la glassatura (il "frosting" se vogliamo dirlo all'americana) ho voluto sdoganare uno sciroppo "fait maison", trovato per caso in seguito ad un errore creato dalla sottoscritta e che è piaciuto così tanto che ho dovuto rifarlo, e rifarlo e rifarlo....

Devo dire che all'inizio pensavo ad un frosting allo sciroppo d'acero, come quello che ho fatto qui e che mi è piaciuto da matti, ma ... no, non ero poi così convinta.
E poi un pomeriggio a merenda mentre ci stavamo abbuffando stavamo mangiando pancakes ho realizzato che, nonostante sulla tavola ci fosse anche il maple syrup, sia io che i miei figli davamo la preferenza allo sciroppo di mele cotogne nato da un mio errore una mia idea geniale.



Quindi mi sono detta ecco il frosting la glassatura italiana adatta per una torta americana.
Dunque pronti via. Per l'impasto della torta ho seguito passo passo la ricetta data da Stefania di Cardamomo & Co



Red Velvet Cake allo sciroppo di mele cotogne
(english version below)

Ingredienti per una torta di 20 cm di diametro

  • 160 gr farina di riso (Pedon)
  • 60 gr fecola (Pedon)
  • 30 gr farina di tapioca (è possibile sostituirla con Maizena)
  • 1/2 cucchiaino da tè di sale
  • 8 gr cacao amaro (esselunga)
  • 110 gr burro a temperatura ambiente
  • 300 gr zucchero
  • 3 uova medie
  • I semi di una bacca di vaniglia (o 1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon ma non vanillina)
  • 240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
  • 1 cucchiaio di colorante rosso
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio

Per prima cosa ho acceso il forno a 175°.
Ho imburrato due tortiere da 20 cm e le ho spolverizzate con un poco di farina di riso.
A questo punto ho preparato tre ciotole con gli ingredienti necessari per realizzare la torta.
1. Ho  riunito in una prima ciotola gli ingredienti "secchi": farina di riso, fecola, farina di tapioca, sale e cacao.
2. Nella seconda ciotola ho montato il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema soffice. Quindi ho aggiunto le uova, una alla volta aspettando che il primo si amalgamasse bene al composto prima di aggiungere anche il secondo.
3. Nella terza ciotola ho mescolato il buttermilk con il colorante rosso.

A questo punto ho unito gli ingredienti: ho aggiunto una prima parte delle farine al burro montato con lo zucchero,  ho mescolato bene e poi ho aggiunto tutto il buttermilk colorato di rosso, ho incorporato bene gli ingredienti e quindi ho aggiunto l'ultima parte delle farine.
Ho incorporato i semi di una bacca di vaniglia.

In una tazza grande ho mescolato aceto e bicarbonato che ho versato rapidamente nel composto. Ho mescolato e ho quindi versato l'impasto nelle due tortiere.
Ho infornato per 40 minuti.

Ho controllato con uno stuzzicadenti che le torte fossero pronte. Le ho tolte dal forno e le ho lasciate raffreddare.
Poi ho seguito i consigli di Stefania: le ho avvolte in una pellicola trasparente e le ho lasciate riposare per una notte in frigorifero. 

Glassatura allo sciroppo di mele cotogne
Ingrredienti:

  • 3 bianchi d'uovo 
  • 250 g di sciroppo di mele cotogne (la ricetta la trovate qui)
  • 100 g di zucchero 
  • 1 cucchiaino scarso di cremor tartaro
  • Una punta di cucchiaino di sale
  • I semi di un bacca di vaniglia 
  • Cuoricini rossi per decorare (facoltativi)


Preparo due pentole. In una pentola più grossa metto l'acqua e in quella più piccola metto i bianchi d'uovo (attenzione alle dimensioni della pentola perché durante la cottura i bianchi si gonfiano parecchio), lo sciroppo di mele cotogne, lo zucchero, il cremor tartaro, il sale e la vaniglia.

Mentre lascio cuocere a bagnomaria monto le chiare d'uovo con l'aiuto di una frusta elettrica. Continuo a mescolare finché i bianchi d'uovo non si montano e formano dei picchi compatti.
A questo punto continuo a mescolare con le fruste e lascio cuocere ancora per 6- 7 minuti.

Tolgo dal fuoco e continuo a montare ancora per 1 minuto e lascio poi raffreddare.

Taglio le torte a metà e le farcisco con questa crema. Ricopro anche all'esterno e decoro con i cuoricini rossi.

Il frosting è leggermente fruttato e vellutato e contrasta piacevolmente con la texture della torta. Si conserva in frigorifero per un paio di giorni (sempre se riuscite a nasconderla bene dagli attacchi notturni dei vostri figli).




Red Velvet Cake with quince's syrup frosting

Ingredients for a cake of 20 cm diameter
  • 160 gr rice flour
  • 60 g starch
  • 30 gr tapioca flour (you can replace it with cornstarch)
  • 1/2 teaspoon of salt
  • 8 gr cocoa
  • 110 g butter at room temperature
  • 300 gr sugar
  • 3 medium eggs
  • The seeds of a vanilla bean (or 1 teaspoon vanilla extract, but not vanillin)
  • 240 ml buttermilk (but if you can not find it, let sour for 20 minutes, the same amount of milk with a tablespoon of lemon)
  • 1 tablespoon of red color
  • 1 tablespoon of white vinegar
  • 1 teaspoon of baking soda
First I turned on the oven to 175 °.
I buttered two 20 cm cake tins and I sprinkle with a little rice flour.
At this point I have prepared three bowls with the ingredients needed to make the cake.
1. I met, in the first bowl ingredients "dry": rice flour, potato starch, tapioca flour, salt and cocoa.
2. In the second bowl I mixed the butter with the sugar until soft and creamy. Then I added the eggs, one at a time, waiting for the first one amalgamated well into the mixture before adding the second.
3. In the third bowl I mixed the buttermilk with the red food color.

At this point, I combined the ingredients I added the first part of the flour to the whipped butter with sugar, I mixed well and then I added all the buttermilk red, I incorporated the ingredients well and then I added the last part of the flour.
I incorporated the seeds of a vanilla bean.

In a large bowl I mixed vinegar and baking soda that I poured quickly into the mixture. I've mixed and then poured the mixture into the two cake tins.
I baked for 40 minutes.

I checked with a toothpick that the cakes were ready. I have removed from the oven, and I let it cool.
Then I followed the advice of Stefania: I've wrapped in transparent film and I let stand overnight in the refrigerator.

Quince's syrup frosting
  • 3 egg whites
  • 250 g quince's syrup (recipe can be found here)
  • 100 g of sugar
  • 1 teaspoon cream of tartar
  • A teaspoon of salt
  • The seeds of a vanilla bean
  • Red hearts to decorate (optional)
I prepare two pots. In a larger pot, I put the water and put in the smaller the egg whites (attention to the size of the pot, because while cooking the egg whites inflate a lot), the syrup of quince, the sugar, cream of tartar, salt and vanilla.

While I let bake in a water bath, I assemble the egg whites with the help of an electric mixer. Continuous stirring until the egg whites are assembled and they form peaks, compact.
At this point, I continue to mix with the whisk and let cook for another 6-7 minutes.

I take off the heat and continue to mount again for 1 minute and then leave to cool.

Cut the cake in half and put the frosting on each level. I cover the outside and I also decorated with red hearts.

Con questa ricetta partecipo all'MTChallange di febbraio


martedì 19 febbraio 2013

Pesce persico al lemongrass e sesamo nero - Perch with broccoli lemongrass and black sesame


Chi ha voglia di primavera alzi la mano. Io le alzo tutte e due. Spio il cielo alla ricerca di un angolo azzurro (ma a Milano il cielo è mai azzurro?), annuso l'aria in attesa dei profumi delicati (e di starnuti visto che sono allergica).
Nel frattempo mi preparo un piatto leggero e fresco, aromatizzato con il lemongrass, un'erba dal delicato profumo di limone.

La si trova nei negozi etnici. Per chi abita a Milano un'informazione in più: di solito la si trova il giovedì. Perché? Non lo so. Credo che questo sia il giorno degli arrivi per frutta e verdura "strani". Il fatto è che, non importa in quale negozio etnico io vada,  quando chiedo foglie di banano, platano o lemongrass, la risposta è sempre la stessa "Arriva giovedì". E un sorriso.



Pesce persico ai broccoli al lemongrass e sesamo nero
(english version below)

Ingredienti per 4 persone

  • 4 filetti di pesce persico di circa 100 g ciascuno
  • 300 g broccoli già puliti
  • 4 gambi di lemongrass
  • un cucchiaio di semi di sesamo neri
  • un pugno di germogli misti (alfa.alfa, ravanello, crescione)


Per prima cosa lavo i broccoli e li cuocio al vapore per 15 minuti circa. Cuocio a vapore anche i filetti di pesce persico per circa 20 minuti.

Pulisco i gambi di lemongrass eliminando le radici e le foglie esterne. Quindi porto a bollore due bicchieri d'acqua spengo e lascio i gambi di lemongrass in infusione per circa 5 minuti, quindi elimino i gambi di lemongrass.

Metto i broccoli nel frullatore, insaporisco con un poco di sale, aggiungo qualche cucchiaiata di acqua profumata la lemongrass e frullo. Devo ottenere una purea granulosa e piuttosto consistente. Se la purea fosse troppo solida aggiungo altra acqua.

In una padella dal fondo antiaderente faccio saltare per un minuto il sesamo nero. Il calore renderà più profumati i semini.
Sciacquo i germogli e li asciugo delicatamente con la carta da cucina.

Impiatto il pesce persico con la purea di broccoli. Decoro con sesamo nero e i germogli,





Perch with broccoli lemongrass and black sesame
Ingredients for 4 people
  • 4 fillets of perch about 100 g each
  • 300 g broccoli already cleaned
  • 4 stalks of lemongrass
  • a tablespoon of black sesame seeds
  • a handful of mixed sprouts (alfa.alfa, radish, watercress)
First, wash the broccoli and steamed them bake for 15 minutes. Bake steam also perch fillets for about 20 minutes.

I clean the stalks of lemongrass by removing the roots and outer leaves. So I boil two cups of water turn it off. I leave the stalks of lemongrass to infuse for about 5 minutes, then I pull the stalks of lemongrass.

I put the broccoli in a blender, add a little salt, add a few tablespoons of the lemongrass scented water and I blend. I need to get a puree grainy and pretty consistent. If the puree is too strong add more water.

In a non-stick frying pan, I bake black sesame for a minute. The heat will make fragrant seeds.
I rinse the sprouts and gently wipe them with a paper towel.

I put the perch in the dish with the mashed broccoli. I add black sesame seeds and sprouts

Con questa ricetta partecipo a Colors and Food di febbraio: Cuisine Fusion & Green color: a piece of World in the dish


martedì 12 febbraio 2013

Gaufres al latticello - Buttermilk waffles




Gaufres, waffles, cialde, chiamatele come volete, il risultato sarà sempre lo stesso: una morbida pasta racchiusa in un guscio croccante.
Poi per guarnirla liberi tutti. Una bella macedonia di frutta, oppure marmellata, frutti di bosco, una vellutata cioccolata calda, lo sciroppo d'acero, il miele, lo zucchero con una spruzzata di limone...... a voi la scelta. E se non sapete cosa scegliere...beh provate e riprovate fino a trovare la vostra combinazione ideale. 
Io non l'ho ancora trovata, anzi devo dire che sì, ma dipende dal periodo e dal momento della giornata.
E sì per che le gaufres vanno bene sempre e comunque.
Per merenda sono l'ideale, ma vogliamo mettere svegliarsi al mattino con una colazione come questa? 

La mia ultima scoperta è stata il "pranzo da malata". Non mi ammalo quasi mai, ma quando lo faccio sono insofferente e nervosa. Non riesco a stare ferma e mi dà noia tutto. 
Tranne le gaufres ovviamente, magari nella forma più godiuriosa che conosca: panna e fragoline di bosco.
La febbre ovviamente non mi è passata, (peccato non è male come medicina non vi pare?) ma il mio umore ne ha risentito positivamente.

Per fare le gaufre è necessario avere la gaufriere una piastra che un tempo era in metallo e andava messa a diretto contatto con il fuoco, oggi è elettrica.
Se non avete questo attrezzo potete comunque cuocere l'impasto in una padella leggermente unta di burro, ma... otterrete dei pancakes. Ottimi, ma pancakes.
Il nome gaufre infatti viene dall'aspetto "goffrato", bucherellato, di questi dolci.

Questo dolce è antichissimo, la sua storia risale al Medioevo, e forse anche prima e da allora ci ha accompagnato.
E' parente stretto delle crepes, dei pancakes e dei cannelés bordelais.

Esistono diverse varianti di questo dolce, la più conosciuta è la "gauffre Belge", gauffre con panna e fragole, appunto :-) presentata per la prima volta all'Esposizione universale di New Yprk nel 1964.

Sono preparate soprattutto per la candelora (2 febbraio) e il martedì grasso. Oggi appunto.

Ecco ora sapete tutto, o quasi, delle gaufres, non vi resta che assaggiarle!

Ulitma nota,  in questa versione ho utilizzato il latticello, perché, a mio parere, rende le cialde (dai per questa volta uso il termine italiano!) più morbide




Gaufres
(english version below)

Ingredienti per circa 12 gauffres

  • 250 g farina
  • 1 bustina di lievito per dolci (16g)
  • 40 g zucchero
  • 2 uova
  • 50 g burro 
  • 200 g latticello

Per guarnire

  • 250 g panna fresca 
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 150 g fragoline di bosco

Sciolgo il burro (pochi minuti nel microonde o in un pentolino sul fuoco, ma attenzione a non farlo bruciare!) e lo lascio raffreddare.
Tolgo dal frigorifero il latticello che dovrà essere a temperatura ambiente quando lo mescolerò con gli altri ingredienti liquidi.

In una ciotola setaccio la farina e aggiungo lo zucchero e il lievito.
Separo gli albumi e i tuorli. 
Mescolo i tuorli con il burro sciolto (che deve essere freddo altrimenti le uova si rapprenderanno) e il latticello che deve essere a temperatura ambiente (per non alterare il burro).

Monto a neve ben ferma le chiare dell'uovo e lascio momentaneamente da parte.

Mescolo gli ingredienti solidi e aggiungo un poco alla volta gli ingredienti liquidi.
Una volta ottenuta una pastella omogenea aggiungo i bianchi delle uova montati a neve. 
Mescolo delicatamente fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto denso.

Scaldo la gauffriere e con un cucchiaio verso un poco di impasto sulla piastra calda, livellandolo leggermente con il dorso del cucchiaio. 
Lascio cuocere per i tempi indicati nelle istruzioni.

Preparo la panna. Metto la panna nel mixer, aggiungo lo zucchero e aziono alla massima velocità fino ad avere la panna montata.

Pulisco le fragoline di bosco.

Metto nel piatto la gauffre e cospargo con la panna montata (attenzione la gauffre non deve essere troppo calda altrimenti la panna si scioglierà) e faccio piovere tante piccole fragoline di bosco sul morbido letto di panna.

Fatto!


Waffles
Ingredients for about 12 waffles
  • 250 g flour
  • 1 teaspoon of baking powder (16g)
  • 40 g sugar
  • 2 eggs
  • 50 g butter
  • 200 g buttermilk
For the garnish
  • 250 g fresh cream
  • 4 tablespoons of sugar
  • 150 g wild strawberries
I melt the butter (a few minutes in the microwave or in a pan, but be careful not to burn!) And let it cool.
I take off from the refrigerator buttermilk which must be at room temperature when I mix with the other liquid ingredients.

In a bowl, sieve the flour and add the sugar and yeast.
I separate the egg whites and yolks.
Mix the egg yolks with the melted butter (must be cold otherwise the eggs will form lumps) and buttermilk, which must be at room temperature (not to alter the butter).

I whip the egg whites until stiff and momentarily leave aside.

Stirring add the liquid food to solid ingredients.
Once I got a smooth batter I add the whites beaten. I mix gently until the mixture is smooth and quite thick.

I warm the waffle maker and with a spoon, I pour a little bit of dough on a hot plate, leveling them lightly with the back of a spoon.
Let cook for the times indicated in the instructions.

I prepare the whipped cream. I put the cream in a blender, add the sugar and I trigger at full speed until I have the whipped cream.

I clean the wild strawberries.
I put the waffles in the dish and cover them with whipped cream (note the waffles should not be too hot otherwise the cream will melt) and make it rain many small wild strawberries on the soft bed of cream.

Done!




mercoledì 6 febbraio 2013

Brasato al vino rosso - Beef braised in red wine



Ci sono ricette che "entrano in casa" in punta di piedi, magari per caso, o come per questo brasato, per errore e poi si siedono e restano lì, diventano parte del nostro quotidiano.

Come questa ricetta, nata in una giornata di sole, con 40 gradi il mare fuori dalla finestra e due stordite alle prese con un pezzo di carne e nessuna idea di come cucinarlo.
In terrazza due ragazzi che poi sarebbero diventati i nostri rispettivi mariti, in cucina io e una mia amica e sul tavolo un pezzo di carne che proprio non sapevamo come cucinare, ma una cosa di certo sapevamo: non dovevamo fare brutta figura, ne andava del nostro orgoglio.

"Ma non sei tu l'esperta di cucina?" "Guarda che io la carne non me la filo proprio". "Sei tu che hai detto che eri capace di cucinare la carne." "Io??? Io volevo il pesce. Tu hai detto facciamo la carne." "Sì ma perchè pensavo che la cucinassi tu". "Ah beh grazie. E ora come ce la caviamo?"
......
"Cominciamo da un soffritto che ci sta sempre bene"
"Giusto. E poi l'alloro che fa figo." 
"Brava! E poi che ne dici di chiodi di garofano?"
"Ma con i chiodi di garofano non si fa la sangria?"
"Mi pare di sì".
"Bene allora mettiamoci anche del vino"
"Si rosso però, perchè con la carne ci sta bene il vino rosso. Questo almeno IO lo so". 

E così, senza saperlo, o forse grazie ad antiche reminiscenze, chissà, abbiamo creato il brasato. Allora lo abbiamo spacciato per "arrosto"

"Dai a tavola che abbiamo preparato un arrosto al vino"
"Oh fantastico avete preparato il brasato? Da noi si mangia con la polenta".
.....
Veloce scambio di sguardi tra me e la mia amica
"Ecco appunto, non ci veniva il nome, abbiamo preparato il brasato".

Ancora oggi quando ci incontriamo ridiamo sul nostro "arrosto al vino". Però le ricetta è così buona che è rimasta, e in segreto io la chiamo l' "arrosto di Gloria".


Brasato al vino rosso
(english version below)

Ingredienti per 4-6 persone

  • 1 kg di spalla o spinacino di manzo
  • 1 bottiglia di vino rosso
  • 1 carota
  • 1 cipolla media
  • 1 gambo di sedano
  • 3-4 foglie di alloro
  • 3-4 chiodi di garofano
  • sale e pepe
  • olio di semi 
  • una cucchiaiata di strutto

La sera prima adagio il pezzo di carne in una terrina, lo massaggio con pepe e sale e lo copro con il vino, con le foglie di alloro e con i chiodi di garofano.
Copro con un foglio di plastica e lascio riposare per tutta la notte in frigorifero.

Al mattino taglio a pezzettini: carota, cipolla e sedano. 
Lascio sciogliere nella cocotte di ghisa un paio di cucchiai di olio e lo strutto. Aggiungo il soffritto e lascio cuocere per qualche minuto, il tempo necessario perché le cipolle diventino trasparenti.



A questo punto scolo la carne dalla marinata e la metto nella pentola.
La lascio colorire ben bene su tutti i lati e quindi aggiungo la marinata.



Copro e lascio cuocere per un paio d'ore.

Tolgo dalla sughetto le foglie di alloro e i chiodi di garofano, taglio la carne a fette e la ricopro con il sughetto di vino e verdurine.

Per la salsina vi propongo due varianti: 1) frullate il sughetto con le verdurine.
2) come sopra, ma in più aggiungete una noce di burro e un pochino di farina e rimettete sul fuoco per pochi minuti. Il sughetto risulterà più morbido e cremoso.

Servo con un bel purè di patate. Ma potete servirlo anche con il riso o con polenta, insomma con un accompagnamento che raccolga l'ottimo sughetto.







Beef braised in red wine
Ingredients for 4-6 people

  • 1 kg of beef shoulder
  • 1 bottle of red wine
  • 1 carrot
  • 1 medium onion
  • 1 stalk of celery
  • 3-4 bay leaves
  • 3-4 cloves
  • salt and pepper
  • seed oil
  • a spoonful of lard


The night before I put the meat in a bowl, I massage with salt and pepper and cover with the wine, bay leaves and cloves.



Cover with a plastic sheet and let stand overnight in a refrigerator.
In the morning I cut into small pieces: carrot, onion and celery.

I let dissolve in iron cocotte a couple of tablespoons of olive oil and lard. Add the chopped vegetables and let cook for a few minutes, the time required for the onions become transparent.

At this point I drain the meat from the marinade and put in the pot.
I let it roast on all sides and then add the marinade.
I cover and let cook for a couple of hours.

Take off the sauce, bay leaves and cloves, cut the meat into slices and cover it with the sauce of wine and vegetables.

For the sauce I propose two other versions: 1) blend the sauce with the vegetables.
2) as above, plus add a knob of butter and a little flour and put on the fire for a few minutes. The sauce will be more soft and creamy.

I bring to the table with a nice mashed potatoes. But you can also serve it with rice or polenta, or with an accompaniment that absorb the excellent sauce.