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Sformato di melanzane: incomincia l'estate |
Pensieri e valigie
Evviva è ufficialmente iniziata l'estate e per me è tempo d migrare. Sono qui tra una valigia e l'altra a riflettere su tante cose importantissime. Ad esempio: "Non ci sono più i costumi di una volta. Ora da un anno all'altro si restringono. E' incredibile". (questo per i miei costumi che metto in valigia anche se mi vanno stretti, nella vaga speranza di dimagrire durante le vacanze) "Non ci sono più i bambini di una volta. da un anno all'altro crescono troppo" (questi invece non li metto in valigia).
Sto per tornare in quello che è uno dei "punti fissi" della mia vita. Quella casa e quelle spiagge mi hanno visto crescere e sono un pezzetto della mia vita. Sono contenta che sia un posto che i miei bambini adorano.
E come non si potrebbe? Il mare è una favola e lì saltano tute le regole.
Prima si perdono le scarpe (ma vabbè quello la facciamo anche a casa in città e io sono la prima a girare a piedi nudi), poi si perdono i vestiti (la mattina infatti la prima cosa che si fa è togliersi il pigiama per restare in costume) e infine mi fa piacere vederli partire la mattina con gli "attrezzi da lavoro" (secchielli e palette per una e tavola da surf per l'altro) e vederli tornare poi all'ora di pranzo o di cena bagnati, arruffati e affamati.
Lo facevamo anche noi fratelli e sorelle quando eravamo piccoli. E la cosa che mi ha sempre stupito è che mia madre era la prima a scendere in spiaggia e a sparire tra le onde per farsi nuotate chilometriche e, pur tornando a casa solo pochi minuti prima di noi, era capace di farci trovare un pranzo completo di primo, secondo e frutta.
Non si scomponeva mai, nemmeno se un ospite o due arrivava all'improvviso (cosa non rara, soprattuto al mare, dove non sempre le mamme hanno voglia di far da mangiare, mentre i figli si che hanno fame).
Negli annali di casa è rimasta famosa una scena di un pranzo dove fra fratelli, sorelle, fidanzati/e e amici eravamo in 22. Arrivati allla carne mia madre domanda a uno dei miei fratelli
"Come si chiama quel tuo amico seduto in fonto al tavolo?"
"Ma guarda mamma che non è amico mio!"
"Ah, e allora di chi è amico?"
E scopriamo così che nessuno di noi conosceva quel ragazzino.
"Ciao senti ma tu chi sei?"
"Ah piacere signora. Io sono un amico del vostro vicino di casa di Milano. Mi aveva detto che se avevo fame potevo passare qui da voi. Quindi eccomi qui."
Inevitabili le risate. Il commento di mia madre è stato
"Giiusto. Però visto che non mi hai detto subito chi eri il caffè lo prepari tu".
Sformato di melanzane
Questa ricetta l'ho pescata da un libro sulla cucina francese. Ho qualche dubbio sulle origini perché, a dire il vero, mi sembra più un piatto italiano che francese, ma poco importa da che parti arrivi, è buona lo stesso.
- 1,5 kg di melanzane
- 5 uova
- 100 gr. di parmigiano grattugiato
- Qualche rametto di timo fresco
- 3 spicchi d'aglio
- Polpa di pomodoro
- Basilico
- Sale e pepe
Taglio le melanzane a pezzettoni.
In una pentola faccio soffriggere uno spicchio d'aglio con le foglie di timo. Aggiungo le melanzane, e un poco di sale e lascio cuocere per 30 minuti con la pentola coperta.
Metto tutto nel mixer e frullo. Aggiungo il parmigiano e le uova. Mescolo bene il tutto. Assaggio e se è necessario aggiungo un po' di sale e di pepe.
Accendo il forno a 200°.
Ungo uno stampo rotondo e vi verso dentro il composto di melanzane e lo lascio cuocere per un ora circa.
Nel frattempo preparo un sughetto facendo soffriggere 2 spicchi d'aglio. Aggiungo la polpa di pomodoro e il sale. Lascio cuocere un pochino poi aggiungo qualche foglia di basilico e spengo il fuoco.
Controllo che lo sformato sia cotto infilzandolo con uno stuzzicadenti. Se ne esce asciutto, tolgo lo sformato dal forno e lo lascio riposare una decina di minuti.
Rovescio il tutto su un piatto e decoro con la salsa di pomodoro e il basilico.
Lo servo caldo o tiepido.
E mai che me ne avanzi un pochino per la cena.