lunedì 20 maggio 2013

Plum cake di farina di riso e arance essiccate - Plum cake of rice flour with dried oranges





Da  qualche tempo nella mia cucina è comparso un nuovo aiutante, un'essiccatore. 
Dopo averne letto meraviglie mi sono decisa e come mio solito sono partita, lancia in resta, pronta ad essiccare tutto ciò che mi passasse sotto le mani, figli compresi...ah no quelli meglio di no.


L'unico limite che mi sono imposta è stato quello di essiccare solo ed esclusivamente alimenti biologici. Tra i vari esperimenti ho provato ad essiccare anche delle bellissime arance tardive.

Le ho lavate e tagliate a fettine che ho messo ad essiccarle per una giornata intera (con il mio essiccatore programma 4). 
Sono sparite in un attimo. 
Un po' sono state mangiate per merenda dai miei figli e di quel che restava ho fatto questo dolce davvero buonissimo.

Non so se lo avete notato ma sono stata (e forse lo sarò ancora) un po' assente ultimamente, ma sto seguendo un bel progetto di cui fra un poco vi parlerò :-)





Plum cake di farina di riso e arance essiccate
(english version below)
Ingredienti per uno stampo da plum cake di 30 cm

  • 250 g farina di riso
  • 50 g fecola di patate
  • 4 uova
  • 250 g burro a temperatura ambiente
  • 200 g zucchero
  • 250 g di fette d'arancia essiccate
  • 100 g mandorle tritate
  • 5 cucchiai di grand marnier (facoltativo)
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata in polvere
  • 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere

Per la glassa:

  • 5 cucchiai di zucchero
  • qualche goccia di succo di limone

Nella preparazione dei prodotti da forno la prima cosa da fare è (quasi) sempre quella di scaldare il forno.
Per il mio plum cake accendo il forno a 170° forno statico.

Preparo quindi lo stampo: bagno un foglio di carta da forno (aderisce meglio alle pareti dello stampo) e con questo rivesto uno stampo da plus cake.

Ora è venuto il momento di preparare gli ingredienti.
Inizio dalle farine setaccio la farina di riso e la fecola, e lascio da parte

Frullo le arance essiccate. Le mescolo con le mandorle e insaporisco con le spezie: cannella e noce moscate e chiodi di garofano in polvere. Mescolo e lascio da parte

In una ciotola mescolo il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa. Aggiungo le uova incorporandone una alla volta.

Ora è il momento di unire tutti gli ingredienti: all'impasto a base di uova aggiungo, poco alla volta e sempre mescolando, le farine. Ottengo una massa piuttosto granulosa e densa.
Aggiungo quindi il composto a base di arance essiccate e mescolo bene e alla fine aggiungo il liquore.





Con l'aiuto di una spatola verso l'impasto nello stampo da plum cake e lascio cuocere in forno caldo per 1 ora e mezza - due ore.
Trascorso questo tempo controllo la cottura con la prova dello stecchino. Tolgo il plum cake dal forno e lascio riposare nello stampo ancora per 10 minuti.

Preparo la glassa facendo fondere a fuoco molto basso lo zucchero e il limone. Una volta sciolto lo zucchero lo verso sul plum cake.

Quindi lascio raffreddare sulla griglia prima di servire.



Plum cake of rice flour with dried oranges

Ingredients for one cake mold of 30 cm

  • 250 g rice flour
  • 50 g potato starch
  • 4 eggs
  • 250 g butter at room temperature
  • 200 g sugar
  • 250 g of dried orange slices
  • 100 g ground almonds
  • 5 tablespoons Grand Marnier
  • 1 teaspoon cinnamon
  • 1/2 teaspoon of nutmeg powder
  • 1/2 teaspoon of clove powder

For the icing:

  • 5 tablespoons of sugar
  • a few drops of lemon juice

In the preparation of bakery products the first thing to do is (almost) always to preheat the oven.
For my plum cake, turn the oven to 170 ° conventional oven.

Then prepare the mold: I soak a sheet of baking paper (it adheres better to the sides of the mold) and cover it the bottom and sides of the cake tin.

Now is the time to prepare the ingredients.
I start from flour: I sieve the rice flour and potato starch, and leave aside

I flutter dried oranges. I mix it with the almonds and add the spices: cinnamon, nutmeg and clove powder. Stir and leave aside

In a bowl I mix the butter with the sugar until I have a frothy cream. Then I add the eggs one at a time.


Now is the time to combine all the ingredients: I'll add a little at a time to the mixture of eggs, flour. I get a mass rather grainy and dense.
I then add the compound of dried oranges and mix well and add the liqueur at the end.


With the help of a spatula, I pour the mixture into the cake tin and let bake in a hot oven for 1 hour and a half - two hours.
After this time I check the cooking with the toothpick test. I take the plum cake from the oven and let rest in the mold for 10 minutes.

I prepare the glaze by melting, over very low heat, sugar and lemon. Once melted sugar, I pour it on the plum cake.

So I leave it on the grid to cool before serving.



giovedì 25 aprile 2013

Panino vodka, pere e gorgonzola - Sandwich vodka, pears and gorgonzola


Ma chi lo ha detto che per mangiare qualcosa di buono bisogna restare tanto tempo in cucina?
Per questo panino occorrono solo 5 minuti e il risultato è davvero ottimo.

La vodka è un piccolo segreto. E' un superalcolico che non ha un gusto particolarmente spiccato, ma dà quel tocco in più che rende questo panino unico.

L'abbinamento pere con il formaggio.. è inutile che ve lo spieghi vero? E' davvero buonissimo.
A proposito sapete perché si dice "Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere"? 
Ecco qui ci sono due strade percorribili. 
La prima è che il contadino lo sa già che questo è un'abbinamento perfetto, quindi è inutile dirglielo; la seconda è una spiegazione politico - economica: se il contadino sapesse quanto è buono ciò che produce mangerebbe tutto lui senza portare quanto dovuto ai nobili, proprietari della terra che lavora.

Quale sia la soluzione di questo detto popolare non saprei proprio. 
Intanto io mi faccio il panino e poi mentre lo mangio ci penso.
Magari una soluzione a questo dilemma la trovo. O forse no



Panino vodka, pere e gorgonzola

Ingredienti per un panino:
(english version below)

  • due fettine di pane
  • un cucchiaino di vodka
  • due foglie di lattuga
  • una noce di gorgonzola
  • due fettine di pera decana rossa

Scaldo la griglia. Appena è bella rovente ci appoggio sopra le fette di pane che lascio grigliate per pochi istanti. Giro le fettine e compio la stessa operazione anche per questo lato.

Tolgo dal fuoco e distribuisco il cucchiaino di vodka su una sola fetta di pane. 
Metto poi le foglie di lattuga e le fettine di pera. Spalmo il gorgonzola sulla seconda fetta e chiudo il panino.





Sandwich vodka, pears and gorgonzola

Ingredients for a sandwich:

  • two slices of bread
  • a teaspoon of vodka
  • two leaves of lettuce
  • a walnut gorgonzola
  • two slices of pear doyenne



I put the grill on fire. As soon as it is pretty hot, I put on it, the slices of bread, which I leave grill for a few moments. I turn up the slices, and I do the same operation for this side.

I remove from the heat slices of bread, and I will distribute over one of them a teaspoon of vodka.
Then I put the lettuce leaves and slices of pear. I I spread the gorgonzola on the second slice and close the sandwich.



Con questa ricetta partecipo a Colors and food di aprile: strega comanda color: bianco!




lunedì 15 aprile 2013

Salame di cioccolato - Chocolate salami



Qualche avanzo di uovo di Pasqua ancora da smaltire? Oppure siete come me, il cioccolato sempre e comunque presente in casa ma il primo raggio di sole vi ricorda che forse è il caso di esaurire le scorte prima che il "grande caldo" lo distrugga completamente? O ancora avete voglia di preparare una merenda che faccia salire le vostre quotazioni con i figli (e aggiungiamoci anche i fidanzati e i mariti)?

Ecco la ricetta giusta per voi.

Per me l'origine è stata una sfida.
"Come mi piacerebbe tornare a mangiare in quel ristorante..."
Guardo mio figlio stupita. Lui controlla le mie reazioni con la coda dell'occhio. Sto guidando e lo sto riportando a casa per il pranzo.
Avverto che qui "gatta ci cova": il quindicenne è un ragazzino astuto come una volpe che gira intorno alla preda.  E mi piace vedere come punta all'obiettivo e le strategie che mette in atto per ottenere ciò che desidera...e devo dire che spesso riesce ad ottenere ciò che vuole!
Ma qui non capisco l'obiettivo, non subito almeno.

"Ah si? E come mai?"
"Fanno un salame di cioccolato buonissimo....Peccato che tu non lo sappia fare".
Arrrgh ecco la preda.
"Ma come? Non ti ho mai fatto il salame di cioccolato? Eppure è uno dei primissimi dolci che ho imparato a fare".
"Ma si vede che non ti ricordi più come si fa..." e ride.

Ok sfida accettata, però colgo l'occasione per portarmi in cucina la piccola, che ha solo 7 anni. Questo è un dolce perfetto da fare insieme ai bambini.
Quanto è bello mescolare, rompere i biscotti e sporcarsi con lo zucchero a velo? A parte l'uso del mixer, che resta di mia competenza, il resto lo facciamo insieme a 4 mani.

"E allora?"
"Ci sta di brutto! (per la traduzione vi rimando a questo post) Però mi sa che è tutto merito di mia sorella"
".................."


PS.  E' un dolce senza uova. Se si usano biscotti privi di glutine è adatto anche ai celiaci e, Mario, da google plus, mi ha confidato che una sua amica al posto del burro usa la margarina perchè è intollerante al lattosio.
Quindi, è un dolce perfetto per tutti :-)


Salame di cioccolato
(english version below)

Ingredienti:

  • 160 gr cioccolato fondente (almeno 50%)
  • 180 g burro a temperatura ambiente
  • 150 g zucchero
  • 130 g biscotti secchi
  • 100 g nocciole tostate
  • 50 g cacao amaro
  • 4 cucchiai di rhum (facoltativo)

Per decorare:

  • Spago per arrosti
  • 3 cucchiai di zucchero a velo

Spezzo la tavoletta di cioccolato in pezzi più o meno uguali e la lascio fondere a bagnomaria mescolando di tanto in tanto.
Una volta sciolto il cioccolato lo tolgo dal fuoco e lo metto da parte finché non raffredda.

Nel frattempo preparo il burro e lo zucchero mescolandoli in una ciotola con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema spumosa.

Metto i biscotti secchi in un sacchettino di plastica (sono perfetti quelli per la conservazione dei cibi) e con l'aiuto di un batticarne, ma se non l'avete potete utilizzare anche il mattarello o una bottiglia (di plastica!) piena di acqua, spezzetto i biscotti. Devo ottenere una granella piuttosto grossa.
Metto le nocciole nel blender e le trituro rapidamente per pochi secondi. Attenzione a non esagerare. Deve esserci un po' di contrasto tra la morbidezza del cioccolato e la granella di biscotti e nocciole, quindi anche la granella di nocciole deve essere piuttosto grossa.

Aggiungo la granella di nocciole a quella di biscotti.
Mescolo il cacao alla crema di burro e zucchero. Una volta incorporato il cacao aggiungo anche il cioccolato fondente fuso e mescolo.
Ottengo una bella crema scura e profumata.  Aggiungo anche la granella di biscotti e nocciole e mescolo delicatamente.

Siete arrivate al momento critico. Aggiungere il rhum o no?
Ci sono i bambini (e quindi niente rhum) ma ci sono anche i grandi....  Non sapete proprio decidervi? Pensate ai  bimbi ma anche a voi stesse? Beh io a questo punto divido il composto in due, e in uno aggiungo metà della dose di rhum indicata nella lista degli ingredienti (quindi 2 cucchiai).

Sistemo i miei due composti su due diversi foglio di carta di alluminio, li avvolgo e li modello dando loro la forma di un salame.

Metto in frigorifero per almeno 2 ore (ma si conservano anche per alcuni giorni).

Prima di servirle il salame di cioccolata tolgo il foglio di alluminio e lego il salame con lo spago da arrosti.
Verso lo zucchero a velo su un foglio di carta da forno (oppure di alluminio) e vi faccio rotolare il dolce senza toccarlo con le mani. Per muoverlo e girarlo uso i lembi del foglio.

Una volta che il salame sarà ben ricoperto di zucchero lo appoggio sul tagliere e taglio le prime fette. 
La merenda è pronta.



Chocolate salami

Ingredients:

  • 160 g dark chocolate (at least 50%)
  • 180 g butter at room temperature
  • 150 g sugar
  • 130 g plain biscuits
  • 100 g toasted hazelnuts
  • 50 g unsweetened cocoa powder
  • 4 tablespoons rum (optional)

To decorate:

  • Rope for roasts
  • 3 tablespoons powdered sugar
I will break the chocolate into pieces more or less the same, and I let it melt in a double boiler, stirring occasionally.

When the chocolate has melted, I take it off the heat and put it aside until it cools down.
In the meantime, I make the butter and sugar in mixing bowl with a wooden spoon until creamy.

I put the biscuits in a plastic bag (those for food storage are perfect) and with the help of a meat tenderizer, but if you have not you can also use a rolling pin or a bottle (plastic!) filled with water , chop cookies. I need to get a rather large grain.

I put the nuts in the blender and quickly broke up for a few seconds. Be careful not to overdo it. There has to be a little 'contrast between the softness of chocolate and chopped hazelnuts and biscuits, so even the hazelnuts must be pretty big.

I add the hazelnuts and biscuits.

I mix the cocoa and cream butter and sugar. Once incorporated the cocoa I would also add the melted chocolate and stir.
I get a nice dark cream. I would also add the crushed biscuits and nuts and mix gently.

At this point you arrived at the critical moment. Add the rum or not?
There are children (and so no rum) but there are also adults .... You do not know what to decide? Think of the children but also to yourself? Well at this point I divide the mixture into two, and in one of them I add half the amount of rum indicated in the list of ingredients (then 2 tablespoons).

I settle my two compounds of two different sheet of aluminum foil, wrap them and give them the shape of a salami.
I put the salami in the refrigerator for at least 2 hours (but they can be stored for a few days).

Before serving the chocolate salami I remove the aluminum foil and tie it with string from roast.
I pour the icing sugar on a sheet of parchment paper (or aluminum) and I'll roll the cake without touching it with my hands. To move and turn it I use the edges of the paper.

Once the sausage is well covered with sugar, I rest on the cutting board and cut the first slice.
The snack is ready.

mercoledì 27 marzo 2013

Fideuà des iles


Per questo mese di marzo quelle pazze quelle simpatiche ragazze dell'mtc insieme con Mai, ci hanno chiesto di:
1. cimentarci in un piatto completamente nuovo (pasta prima fritta e poi.. cotta come se fosse riso? ma dico io...)
2. far tutto ciò a "basso costo" pensando di essere su una nave
Quando mi dicono di fare cose impossibili (o quasi) io aggiungo sempre "e nel frattempo cantare la marsigliese, no?" (che, per chi non lo sapesse è l'inno nazionale francese). Devo dire che quest'inno ha in sé qualcosa che incoraggia a cimentarsi anche nelle operazioni più difficili, sarà per questo che loro, i francesi, hanno fatto la rivoluzione e noi no? Mah.

Dopo essermi fatta coraggio cantando a squarciagola la marsigliese, mi sono detta che no, qui la Francia non c'entrava nulla. Corpo di mille balene questa è una ricetta spagnola e io sono su un galeone di pirati.
Quindi evvai con 
"Quindici uomini, quindi uomini
sulla cassa del morto
e una bottiglia di rhum".

Il che mi ha messo nella giusta atmosfera. Mi sono ritrovata su un galeone a preparare il pasto per i pirati. Quindi ho immaginato..
Non ho il pomodoro. Però avrò bene qualche noce di cocco no? Avrò fatto la spesa alla Tortuga. E se così non fosse appena scorgo un'isola prendo uno dei pirati per il fondo della braghetta e per la collottola, lo lancio in mare e gli ordino "e non tornare finchè non mi trovi una noce di cocco.
Ah già, dimenticavo di dirvi che io sono il comandante dei pirati. Una piratessa. 
Che c'è mai visto una pirata donna? Beh cari miei qui vi sbagliate. Ce ne sono state: Anne Bonny o Mary Read, per citare le più famose.
Io non sono tanto famosa perchè mi diverto più a cucinare che a tagliare le teste. E la mia ciurma credo che preferisca così.
Dunque dicevo il cocco, poi..ah si il curry che ho fregato ho prelevato in una delle mie ultime razzie. 
Il pesce, semplice qui metto due o tre dei miei scagnozzi con la lenza e vai.
La salsa.. beh quella è colpa della marsigliese. Ho rivisitato la famosa "rouille", salsa che accompagna la bouillabaisse, la zuppa di pesci che preparano nella Francia del sud. L'ho resa dolce perchè a metà della mia ciurma non piace il gusto piccante.  
La pasta? vabbè non chiedetemi troppo... questi sono segreti da pirata.

Fideuà des iles
(Sorry no translation for this post is too long and I'm too lazy. Please use the button for the translation, it is at the top right)

Ingredienti per 6 persone

  • 500 g spaghetti tipo "fidelini" rotti a pezzetti grandi circa 2 cm
  • 400 ml latte di cocco
  • 3 spicchi d'aglio
  • 6 gamberi rossi 
  • 3 filetti di cernia (200 g circa)
  • 2 platanos (banane da cuocere)
  • 5 cucchiai di noce di cocco grattugiata
  • 1 cucchiaino di curry
  • sale 
  • olio etravergine di oliva

  • Brodo
    • 2 tranci di merluzzetto (circa 400 g)
    • 1 cipolla
    • le teste dei 6 gamberi rossi
    • sale

    Per la salsa "rouille dolce"
    • 1 peperone rosso 
    • 1 patata dolce
    • sale


    Prima di iniziare.
    Inanzittuto la pentola. Deve essere bassa e larga con i bordi alti e magari il fondo spesso di modo che gli alimenti cuociano in maniera regolare. Io ho usato una delle mie pentole preferite: un mega padellone che è più un arma impropria che una pentola. Ma ricordate una cosa: più una padella pesa e più uccide, no cioè, volevo dire più cuoce meglio :-D
    Parola d'ordine di questa ricetta: organizzazione. La fideuà è stupenda, ma richiede molto ordine e soprattutto il preparare più cose in contemporanea, altrimenti resterete tutto il giorno in cucina.

    Vi consiglio di:
    • iniziare leggendo bene la ricetta (ma questo lo fate sempre ...vero????)
    • preparare tutti gli ingredienti belli in ordine sul tavolo, o dove volete voi, ma devono essere già lì belli lavati (e anche questo è un suggerimento ovvio ...giusto?????)
    • poi mettete in pista il brodo e la salsa. Se siete persone mooolto organizzate, come ad esempio la sottoscritta (ehmm io ve lo scrivo,  tanto poi voi non potete controllare) potreste essere così brave da preparare il giorno prima sia la salsa che il brodo.
    • se preparate tutto lo stesso giorno niente pause caffè finchè non avete messo in pista queste due preparazioni. OK? la patata dolce, il brodo e il peperone POI il caffè.
    • dal momento in cui cominciate a friggere la pasta NON potete più fermarvi altrimenti i pesci diventeranno freddi. Per avere un'idea dei tempi a partire dalla frittura della pasta in mezz'ora (se avete già rotto gli spaghetti e avete tutti gli ingredienti pronti) massimo quaranta minuti la fideuà sarà pronta. 


    Ora si comincia. Partiamo dalla coda, cioè dalla salsa

    Salsa rouille dolce
    • Per prima cosa devo togliere la pelle al peperone. Quindi lo lavo (ma non lo avevate già preparato?) e lo metto a contatto diretto con la fiamma del fornello. Lo rigiro di tanto in tanto finchè non ho bruciato tutta la sua pelle. Lo metto poi in una pentola che chiudo con un coperchio e lo lascio raffreddare così.  Dopo che si sarà ben raffreddato tolgo la pelle bruciata con le mani e poi lo passo rapidamente sotto l'acqua per eliminare gli eventuali residui.
    • Lo apro elimino i semini e il "cappello" con il picciolo.
    • Mentre il peperone si raffredda metto a bollire la patata dolce in acqua salata. Attenzione il tempo di cottura sarà più lungo  della patata normale. Non posso dirvi quanto ci vorrà perchè, ovviamente, dipende dalle dimensioni della patata. Punzecchiatela con una forchetta. Quando i rebbi (le punte) entreranno nella patata con facilità la patate è cotta. Se la patata dovesse essere molto grande, beh cuocetela e usatene solo metà. L'altra metà schiacciatela con una forchetta e metteteci sopra un po' di zucchero. Se avete in giro la ciurma, cioè volevo dire i figli,  sparirà in un secondo.
    • Metto il peperone tagliato in pezzi e la patata dolce nel frullatore, aggiungo un po' di sale e frullo. Se desiderate una salsa un pochino più morbida aggiungete un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva. Io no. Devo dare da mangiare a una ciurma, mica devo fare un pranzo di gala!

    Il brodo
    • Pulisco i gamberi lasciando solo la polpa. Si si lo so che sarebbe più carino, e anche più buono,  lasciarli interi, ma preferisco che la ciurma non scavi con le mani nel piatto, altrimenti so cosa potrebbe accadere: mi ritroverei pezzi di pesce anche sul soffitto. Ma questa "problematica" ha un vantaggio: posso usare "gli scarti" per realizzare un brodo veramente buonissimo. Quindi ... gli scarti vanno in pentola insieme a: cipolla, i tranci di merluzzetto e un pizzico di sale.
    • Aggiungo un paio di litri d'acqua e metto sul fuoco.
    • Dopo una mezz'ora abbondante spengo il fuoco
    • Se avete intenzione di preparare il brodo il giorno prima fermatevi qui. Lasciate raffreddare e poi mettete in un contenitore (chiuso, a meno che non vi piacciano le fragole al sapore di pesce). Il giorno dopo passate al punto successivo
    • Prima di utilizzare il brodo "pesco" dalla pentola i tranci di merluzzetto. Lo spino e conservo al caldo la sua carne. Filtro il brodo e lo rimetto in pentola.  

    La pasta 
    • Come si fa a rompere i fidelini in pezzettini? Prendete un canovaccio (pulito!) e con le mani rompetevi sopra la pasta. Quindi arrotolate il canovaccio e date qualche pugno bello pesante (ooooh come è rilassante vero? Si però non prendeteci gusto, non abbiamo bisogno di farina di spaghetti!). Certo non sono perfetti. Ma sono buoni uguali e quando i pirati mangiano, non stanno a controllare la lunghezza dei fideuà.
    • Metto un poco d'olio sul fondo della pentola e scaldo ben bene. Mettete il palmo della mano sopra la pentola (no NON dentro, ho detto sopra, a circa 10 cm dal fondo tanto per intenderci!) e quando sentirete il calore è il momento giusto per versare gli spaghettini.
    • I fidelini dovranno friggere, fino a  diventare di un bel colore dorato. A questo punto li togliamo dalla pentola e li mettiamo da parte.
    • Utilizzando la stessa pentola, magari mettendoci un altro filo d'olio, facciamo saltare per qualche minuto i gamberi. Poi li mettiamo da parte in caldo. Per tenere in caldo gli alimenti spesso io li lascio chiusi tra due scodelle "scaldate" nel forno (50 gradi) per una decina di minuti.
    • Sempre nel mitico padellone cuocio anche i filetti di cernia, che metto da parte insieme ai gamberi e ai pezzetti di merluzzetto che ho cotto nel brodo.
    • Infine aggiungo un altro po' d'olio e faccio friggere le fettine di platanos che lascio da parte, in una doppia scodella da soli (NON insieme ai pesci. Devono restare croccanti come patatine fritte e se li mettessi insieme ai pesci assorbirebbero l'umido, diventando molli).




    Finito di friggere prepariamo l'assemblaggio del tutto.
    • Con un poco di carta da cucina tolgo dalla padella eventuali residui e olio in eccesso. Aggiungo un paio di cucchiai di olio e schiaccio con l'apposito attrezzo 3 spicchi d'aglio. Lascio scaldare e quando avverto l'odore dell'aglio o come prima quando avverto il calore dell'olio sul palmo della mano,  aggiungo il latte di cocco, 4 cucchiai di cocco grattugiato (1 cucchiaio mi servirà per guarnire), il cucchiaino di curry e il brodo. Quanto? Come suggerisce Mai : il quantitativo necessario per coprire la pasta. Quindi dipende dalla pentola. Tenete comunque il brodo (caldo) a portata di mano (e se finisce, una pentola di acqua bollente) da aggiungere, eventualmente durante la cottura.
    • Appena il brodo con il cocco prende bollore aggiungo la pasta, stendendola ben bene sul fondo della padella. Controllate i tempi di cottura della pasta (la mia 10 minuti) e a metà cottura aggiungete i pesci: gamberoni, merluzzetto e cernia.
    • Durante la cottura mescolo delicatamente ed eventualmente aggiungo altro brodo caldo (o, se il brodo è finito, acqua calda)
    • A fine cottura aggiungo i platanos e spolverizzo con il cocco
    Suono la campana del mio veliero e la ciurma arriva, scompigliata e affamata. 


    Con questa ricetta partecipo all'mtchallange di marzo






lunedì 25 marzo 2013

Biscotti di maizena e cocco al lemon curd


Questa ricetta non solo è facilissima, è anche adatta per celiaci e, se eliminiamo la farcia e proponiamo solo il biscotto, anche per chi è allergico all'uovo. Non vi ho ancora convinto?  Va bene se vi dico che è  davvero superveloce? 

I biscotti sono soffici, tanto che mi è venuto quasi il dubbio di classificarli come "woopie pie", le tortine tanto di moda ultimamente, e sono tanto buoni che possono essere mangiati anche da soli, senza aggiungere altro

Ma sono stati pensati per il contest colors and food, quindi ho provato ad associarli con il lemon curd, la cui ricetta trovate qui, (anche quella è velocissima). 
A me sono piaciuti, da matti. Ma prima di pubblicare ho chiesto il parere del critico gastronomico più difficile che io conosca, sempre moooolto severo. L'ho atteso al varco all'ora della merenda...

"Puoi provare e mi dici che ne pensi?"
"Che è sta roba mà?"
"Un esperimento. Dimmi cosa ne pensi."
"Oh ma una roba normale mai? Che ne so tipo un panino con la nutella no?"

Afferra la preda e la guarda da tutti i lati. L'annusa. 
Io ho il fiato sospeso quasi stessi assistendo alla caccia di un ghepardo.
Si decide a darle un morso. Gli occhi gli si illuminano e la preda scompare velocemente
.............

"Mi@WZX#ia mama ci sta!
"Allora ti piace? Posso pubblicare?"
"Ci sta, ci sta. Ci sta di brutto"

Nel caso vogliate ragguagli sulle quotazioni date dal figlio - critico gastronomico:

Ci sta di brutto = 3 stelle 
Mmmmh però = 2 stelle
Ok = una stella
(le votazioni negative ve le risparmio, non voglio rischiare la censura)

Quindi, il "ci sta" ripetuto due volte equivale a un 3 stelle più e poi c'è il (o la?) "Mi...@WZX#..ia" che equivale più o meno alla lode.
Quindi.... eccovi la ricetta stellata :-D




Biscotti di maizena e cocco e lemon curd
(english version below)
Ingredienti per 20 biscotti:

Per i biscotti

  • 500 g maizena
  • 300 ml latte concentrato zuccherato
  • 300 ml latte di cocco
  • 200 gr cocco grattugiato secco
  • 1 bustina di lievito per dolci vaniglinato

Per farcire:


Scaldo il forno a 200°.
Metto un foglio di carta da forno su un teglia
Metto in una ciotola maizena e il cocco grattugiato. 
Aggiungo il latte di cocco e il latte concentrato. Impasto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungo i lievito e mescolo. Otterrò un composto piuttosto morbido e appiccicoso.

Formo delle palline poco più piccole di una noce che metterò sulla carta da forno. 
Ogni 10 - 15 palline mi dovrò fermare per lavarmi le mani, altrimenti l'impasto che mi rimane sulle mani non mi permetterà di fare delle palline regolari.

Metto i biscotti nel forno e lascio cuocere per 12 minuti (circa), cioè il tempo necessario perchè i biscotti siano dorati alla base e non in superficie.

Metto i biscotti a raffreddare su una griglia. Una volta raffreddati farcisco con il lemon curd
Ecco fatto.




Cornstarch and coconut cookies with lemon curd
Ingredients for 25 cookies:

For the cookies

  • 500 g cornstarch
  • 300 ml sweetened condensed milk
  • 300 ml coconut milk
  • 200 gr grated coconut dry
  • 1 teaspoon of baking powder


For the filling:



I turn on the oven to 200 °.
I put a sheet of parchment paper on a baking tray
I put in a bowl cornstarch and grated coconut.
Add the coconut milk and concentrated milk. I mix until the mixture is smooth.
Add the yeast and stir. Will I get a rather soft and sticky dough.


I form some balls a little smaller than a walnut and put on parchment paper.
Every 10 to 15 balls I'll have to stop to wash my hands, otherwise the dough I have left on my hands will not allow me to make regular balls.

I put the biscuits in the oven and let cook for 12 minutes (approximately), ie the time it takes the cookies are golden at the base and not on the surface.


I put the cookies to cool on a rack. Once cooled filled them with lemon curd
That's it.




Con questa ricetta partecipo a Colors and Food: Marzo in bianco e giallo!




giovedì 21 marzo 2013

Lemon curd



Ma quanto sono belli i limoni? E quanto sono buoni?
Quando li ho visti così belli profumati ho pensato di trasformarli in un lemon curd da spalmare sui toast, bevendo tè.
Il risultato è stato un vasetto luminoso, pieno di sole e profumo.

Per la ricetta mi sono affidata all'uomo che "non mi tradisce mai" lui, Michel Roux e al suo libro salse ooops volevo dire uova (ecco cosa succede a scrivere i post di notte!) .
Non ne ho cambiato una virgola, a parte i tempi di cottura, un pochino più lunghi per me.

La crema è facilissima da fare e rapida. Unico consiglio: attenzione alla cottura: la temperatura non deve essere molto elevata (per questo l'acqua bollente non deve toccare la pentola degli ingredienti) e mescolate, mescolate, mescolate, altrimenti i rossi d'uovo potrebbero depositarsi sulle pareti della pentola facendo "impazzire" la crema.

Infine togliete la crema dal fuoco appena si addensa, altrimenti i tuorli d'uovo rapprenderanno e la crema sarà immangiabile.






Lemon curd 
(English version below)
Ingredienti:
  • 200 g burro
  • 200 g zucchero
  • 4 tuorli 
  • la scorza grattugiata e il succo di 3 limoni
Metto il burro, lo zucchero, la scorza e il succo dei limoni in una pentola.
In una pentola leggermente più grande faccio bollire un po' di acqua.
Appena l'acqua prende bollore inserisco la pentola con gli ingredienti facendo attenzione di non metterla a contatto con l'acqua calda.
Mescolo con il frustino fino ad ottenere una crema.

Aggiungo i rossi d'uovo e continuo a mescolare finché la crema inizia ad addensarsi (il libro dice circa una decina di minuti, a me ne sono occorsi quindici).

Verso la crema nei vasetti, lascio raffreddare e chiudo il barattolo.
Questa crema può essere spalmata sul pane, su biscotti secchi, oppure può farcire piccole crostate.
Si conserva in frigorifero per qualche giorno




Lemon curd
Ingredients
  • 200 g butter
  • 200 g sugar
  • 4 egg yolks
  • Grated zest and juice of 3 lemons
I put the butter, sugar, zest and lemon juice in a saucepan.
In a pot slightly larger I boil some water.
When the water comes to the boil I put the pot with the ingredients being careful not to get it wet with hot water.
I mix with whisk until creamy.

I add the egg yolks and continue to mix until the cream begins to thicken (the book says about ten minutes, it took me fifteen).

I pour the cream into jars, let cool and close the jar.

This cream can be spread on bread, on crackers, or it can fill small tarts.
It can be kept in the refrigerator for a few days































lunedì 18 marzo 2013

Mele al forno - Baked Apples



Ecco di nuovo il mal tempo. Dopo il sole qui ritorna la neve e io che avevo già cominciato ad adocchiare , si lo ammetto, ad assaggiare le prime fragole, oggi faccio un passo indietro e riaccendo il forno per metterci le mele. Proprio come in inverno.

Paola ha organizzato un contest in cui chiede una ricetta "della nonna".
E' parecchio che ci penso. Voglio partecipare ma, cara Paola, mi hai messo in seria difficoltà. Eh si perchè la nonna è stata la mia prima maestra di cucina.
Durante le vacanze estive io mi mettevo seduta al grande (ma sarà stato davvero così grande?) tavolo quadrato della sua cucina, ricoperto con una tovaglia di plastica (così si pulisce meglio dopo che hai impastato), aprivo il mio quadernino e scrivevo ... scrivevo... No non i compiti, ma le ricette che intanto lei preparava accendendo forni e fornelli e, a volte anche il camino.

Lei mi ha insegnato a chiudere i tortellini, "Chiudili tu con il tuo mignolino che così vengono più piccini. Piega indietro il fazzolettino che hanno sulla testa".

E faceva da mangiare per tutti. Eravamo una moltitidine di cuginetti (più o meno una quindicina) più una decina di zii e amici vari. Le nostre tavolate erano più lunghe della vicina trattoria, e si mangiava sempre primo, secondo e contorno. Nelle grandi occasioni, che non erano poi così rare, c'era anche l'antipasto e il dolce. E una volta ricordo che non so perchè decise di fare la pizza nel forno a legna fuori sul prato per tutto il Paese.
Non so quanto impasto preparò, so solo che lo mise a lievitare...nel letto sotto le coperte :-D
Una tavola di legno coperta da una tovaglia e una coperta appoggiati sul letto. Noi cuginetti andavamo a spiare "il fantasma della pizza" che di ora in ora diventava sempre più grande.
Ma che buona quella pizza! Mai più mangiata una pizza così. 

Ho ancora quel quaderno e rido sotto i baffi guardando la mia scrittura incerta. 
Sapeva trasformare tutto, ma proprio tutto, in cose magnifiche. Le uova delle galline, le verdure dell'orto e la frutta degli alberi. Finite le vacanze partivamo con il baule della macchina riempito per metà dalle sue conserve e confetture.
In particolare la sua confettura di susine era uno spettacolo: dolce con una punta di aspro e mi accompagnava per gran parte dell'anno. Panini con la marmellata, crostate e mele al forno mangiati in inverno mi riportavano alle vacanze estive.

Della mia nonna ho parlato spesso in questo blog: qui quando ho preparato le zeppole di San Giuseppe (dai che domani le preparo!) con tanto di paragone di scrittura nonna - nipote :-) oppure qui con il gattà di patate, ma forse la mela al forno, nella sua bontà e semplicità, è la ricetta che le somiglia di più


Mele al forno
(english version below)
Ingredienti per 4 persone
  • 4 mele renette
  • 4 cucchiaini di confettura di prugne
  • Un pezzettino di burro per ungere la pirofila
E' una ricetta tanto buona quanto semplice. 
L'unica difficoltà, se così vogliamo chiamarla, è scavare il buco al centro della mela. Qui infatti bisogna fare attenzione e lasciare un poco di polpa sul fondo della mela. In caso contrario la marmellata uscirà dal foro (e questo è ovvio) ma ciò che non è ovvio è che brucerà sul fondo della pirofila dando un particolare sapore "affumicato" (e non troppo gradevole) alle vostre mele.

E' una ricetta che si può preparare anche con i bambini: voi togliete i torsoli e loro riempiono i buchi con la marmellata. Una catena di montaggio che si arresterà spesso per assaggiare, di tanto in tanto, un pezzo di mela e un cucchiaino di marmellata, o magari tutte e due insieme.

Dunque partiamo. 
Imburro una pirofila e accendo il forno a 180°.
Lavo le mele e con un toglitorsolo scavo un buco superando il centro della mela ma NON andando fino in fondo.
Riempio ogni buco con un paio di cucchiaini di confettura di prugne (magari il tipo Modena, che ha un sapore leggermente aspro, come quella che faceva la mia nonna).
Se volete potete anche spolverizzare con la cannella, io, pur amando l'accoppiata mela e cannella, qui non uso spezie. Amo questa ricetta per la sua estrema semplicità e perchè mi riporta all'infanzia, dove di cannella non c'era traccia. Questa è arrivata dopo, con l'adolescenza e i viaggi all'estero.
Metto in forno e lascio cuocere per almeno mezz'ora.
Attenzione! Prima di servire lasciate riposare almeno un quarto d'ora. La mela all'esterno è calda, ma la marmellata nel forno, si è caramellizzata e quindi è davvero rovente.











Baked Apples
Ingredients for 4 people
  • 4 apples
  • 4 teaspoons of plum jam
  • A small piece of butter to grease the pan
It 'sa recipe as good as simple.
The only difficulty is to dig the hole in the center of the apple. You have to pay attention and leave a little pulp on the bottom of the apple. Otherwise, the jam will come out of the hole (and this is obvious), but what is not obvious is that it will burn on the bottom of the pan, giving a special flavor "smoked" (and not too attractive) to your apples.

It 'a recipe can also be prepared with the children you remove the cores and they fill the holes with jam. An assembly that will stop often to taste, from time to time, a piece of apple and a teaspoon of jam, or perhaps both together.


So we start.
I buttered a baking dish and turn the oven to 180 degrees.
I wash the apples and dig a hole past the center of the apple but NOT going to the end.
Fill each hole with a couple of teaspoons of plum jam (maybe the type Modena, which has a slightly sour taste, as the jam was preparing my grandmother).
If you want you can also sprinkle with cinnamon, although I love the combination apple and cinnamon, we do not use spices in this recipe. I love this recipe for its simplicity and because it brings me back to childhood, where there was no trace of cinnamon. This came after, with adolescence and travel abroad.
I put it in the oven and let cook for at least half an hour.
Warning! Before serving, let stand at least a quarter of an hour. The apple is hot outside, but the jam in the oven, it is caramelized and so it's really hot.

Con questa ricetta partecipo al contest di Paola "il piatto della vostra nonna"