mercoledì 11 agosto 2010

Polpette in barca



Oggi giro dell'isola in barca. Paesaggi meravigliosi e racconti di vita vissuta.
Le barche sono una decina più o meno, ovviamente i barcaioli si conoscono tutti.

Usano la radio per prendersi in giro e per cantare canzoni.
I turisti sono felici, ma loro sembrano ancora di più.

Appare la barca Nettuno e parte la canzone "Ti giuro Nettuno, ti giuro ....." una parodia della canzone di Mina, era Mina poi? Bah...
Da un'altra un barcaiolo canta in siciliano e fa fare ai suoi turisti il coro.
Ha una voce possente da baritono e intonata, ma visto lo sguardo che passa tra il "mio" barcaiolo e suo figlio (un guizzo ilare di qualche secondo) capisco che il coro probabilmente sta cantando parole che non conosce e sospetto che siano cose vietate ai minori di 18 anni.
Sono tropo curiosa e chiedo. Ridono. Si, è così.

E noi che si fa allora? Si resta a guardare?
Per niente si passa a cose serie, tiriamo fuori l'artiglieria pesante: si mangia.

Mangiare qui, come in tutto il meridione, è la condivisione di una cultura.
Per primo arriva un vinello bianco e, apparentemente leggero. Conosco la storia: va giù che un piacere, ma poi scioglie le lingue.

Ora anche i "turisti" si trasformano. Si chiacchera come grandi amici. Si ride e si canta. Tutti.
Si apparecchia, compare addirittura la tovaglia. E poi, magicamente arrivano, da non so dove delle meraviglie.
Olive, tonno, pomodori a pezzettini, pecorino, perdo il conto delle cose che vedo, annuso, mangio.
Le altre barche partono al contrattacco.

Ci si urla da una barca all'altra. "Mia madre stamattina ha fatto le polpette".
"Mia moglie la parmigiana".
Ed ecco che parte l'arrembaggio: è tutto un passare da una barca all'altra di assaggi e assaggini.
Anche la signora che per tutto il viaggio è stata cellulare con un muso lungo così sorride.

Alla fine non ci sono né vincitori né vinti.
Solo un grazie corale alle donne dei barcaioli, che si sono svegliate questa mattina per preparaci tutto questo ben di Dio.

Riprovo a fare le polpette della "mamma di Piero" ma mi scuso preventivamente con la signora, di sicuro non saranno buone come le sue.

Polpette con le patate

carne trita mista di manzo e maiale
un pochino di pane secco spezzettato e lasciato ammorbidire nel latte
prezzemolo tritato
un bel po' di pecorino di prezzemolo tritato
qualche patata a pezzetti
un poco di vino bianco
sale, pepe
olio di semi e di oliva per cuocere

Mescolo la carne con il pane, il prezzemolo e il pecorino. Aggiungo un po' di sale e pepe. Formo poi delle polpette grandi come noci.
In una padella bella larga metto olio di semi e olio di oliva e lascio scaldare aggiungo le patate e quindi le polpette. Lascio cuocere un pochino poi insaporisco con il vino bianco. Aggiungo dell'acqua di modo che le polpette e le patate siano coperte per meno della metà e lascio cuocere. Giro le polpette di tanto in tanto e continuo la cottura finchè le patate non sono belle cotte e si sfaldano un pochino.

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