mercoledì 31 agosto 2011

Coniglio alla ligure



Coniglio con le olive: arriva l'autunno?


"Ti dico che la carne non la mangio"
"Hamburger?"
"No, non ne ho voglia"
"Polpettone?"
"Uffa. Ho detto niente carne."
"Involtini?"
"Ma no dai, sono troppo pesanti!"
"Oh ma non siamo mica al ristorante qui. Dai faccio il coniglio e basta!"
.............
"Hai detto coniglio?"
"Si ho deciso che faccio il coniglio e se tu non vuoi la carne, peggio per te".
"....Ma il coniglio non è carne".
"Ah? E allora cos'è?"
"Una cosa che mi piace".
E scoppiamo a ridere in due
A mio figlio non piace la carne, forse.


Coniglio alla ligure

  • Un coniglio tagliato in pezzi
  • Due o tre spicchi d'aglio
  • Un pugno di olive taggiasche o di olive nere denocciolate
  • Due cucchiaiate di pinoli
  • Rosmarino 
  • Salvia
  • Mezzo bicchiere di vino bianco
  • Brodo
  • Sale e pepe
  • Olio di oliva extravergine

In un tegame piuttosto largo lascio soffriggere gli spicchi d'aglio schiacciati. Aggiungo il coniglio e mescolo. Aggiungo poi  le olive, che dovrebbero essere le piccole e saporitissime taggiasche, ma oggi non le ho trovate e quindi mi accontento di normali olive nere denocciolate. 
Quindi di seguito metto tutti gli altri ingredienti, tranne il vino, e lascio cuocere sul fuoco vivo. Quando il coniglio ha già preso colore aggiungo il mezzo bicchiere di vino. Copro il tegame, e lascio cuocere dolcemente per circa un'ora. 
Venti minuti prima del termine aggiungo anche il fegato del coniglio.
Se durante la cottura la carne dovesse asciugarsi troppo aggiungo un poco di brodo.
Spengo il fuoco e servo con polenta o con purè. 

lunedì 29 agosto 2011

Biscotti di riso

Biscotti di riso: delicati e profumati. Ottimi da soli o spalmati di cioccolata.

Durante il recente viaggio negli Stati Uniti ho realizzato che nel mio blog mancano ancora alcune cose. La più importante è forse questa: i cookies.
Ecco che provvedo subito con un biscottino ideale sempre.

Ho provato anche a farli dimezzando le dosi dello zucchero (50 gr) e sono ottimi anche così. Da pucciare nel caffè del pomeriggio.

Biscotti di riso

Una piccola pausa: caffè e qualche biscottino


Dosi per circa 24 biscotti:
  • 250 gr di farina di riso biologica
  • 100 gr di zucchero
  • 1/2 bustina di lievito vaniglinato (8 gr)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 4 cucchiai di olio di oliva extravergine dal gusto delicato
  • un pizzico di sale
  • 100 ml di acqua
In una terrina metto tutta la parte "secca" e cioè: la farina di riso, lo zucchero, il lievito e il bicarbonato. Aggiungo quindi la parte "liquida" e cioè l'olio e l'acqua che doso con attenzione. Devo ottenere un impasto morbido, leggermente appiccicoso e non troppo liquido. Se l'impasto si sbriciola aggiungo altra acqua.

Riscaldo il forno a 170°. Metto un foglio di carta da forno sulla teglia e formo tante palline grandi quanto una noce. Schiaccio le palline con i rebbi della forchetta alternando, sullo stesso biscotto, il senso di direzione dei rebbi. In questo modo decoro i miei biscotti con una grata.


La pallina di pasta è schiacciata dai rebbi della forchetta: prima a sinistra e poi a destra.  Ecco il biscotto decorato.

Inforno per 10 - 15 minuti.
Ottengo 24 biscotti. Che finiscono troppo rapidamente.

venerdì 26 agosto 2011

Salatini Ungheresi

Salatini ungheresi: da assaggiare, ma attenzione alla dipendenza.



Questi salatini mi piacciono da morire. Non li faccio spesso proprio perché non riesco quasi a farli raffreddare e non ho pace finché non li ho finiti tutti.
Li ho provati per la prima volta in una pasticceria. Ho provato più volte a farli, ma non erano proprio "quelli lì". Mancava qualcosa, ma cosa? Sono impazzita nella ricerca dell'ingrediente. Ma niente da fare.

Quando ho saputo che la pasticceria stava per chiudere ho chiesto la ricetta e... eccola qui.
Dove sbagliavo? Nella farina di mandorle. Non l'avevo nemmeno presa in considerazione ed è proprio lei che da' un po' di "ruvidezza" all'impasto.



L'aiutante pasticciona, oooops pasticcera, sceglie le formine per i salatini. Il musino sporco di farina non è stato fatto per esigenze di copione. Era proprio così !



Salatini Ungheresi


  • 100 gr di parmigiano grattugiato
  • 100 gr di burro 
  • 1 uovo
  • 200 gr di farina
  • 100 gr di farina di mandorle
Per decorare:
  • 1 rosso d'uovo
  • Mandorle intere sbucciate
  • Paprica dolce
  • Curcuma
Ho messo in una ciotola: il parmigiano grattugiato, il burro "a pomata" (cioè lasciato fuori dal frigo, e con le temperature che abbiamo in questi giorni basta davvero poco per farlo sciogliere ben bene), i due tipi di farina e l'uovo. Ho mescolato rapidamente e ho formato una bella palla leggermente friabile.
Avvolgo il tutto con la pellicola trasparente e lascio in frigorifero per almeno un'ora.

Accendo il forno a 180°. Stendo la pasta non troppo sottile, circa 3-4 mm, e con gli stampini ricavo forme diverse. Spennello i salatini con il rosso d'uovo (nel mio caso, visto che non trovo più il pennello, ho usato un dito :-D) e decoro i salatini alternando mandorle e spezie.
Inforno il tutto per 15 minuti esatti.

Con queste dosi ho fatto circa 130 salatini grandi poco più di una mandorla. 
I quantitativi erano prima dello scatto. Poi durante lo scatto, e ancora adesso mentre sto scrivendo,  i salatini stanno diminuendo in maniera impressionante.


mercoledì 24 agosto 2011

Ghiaccioli all'anguria e al cardamomo

Un poco di freddo e.. hoplà un'anguria insipida si trasforma in un dolce rinfrescante



Ho scoperto di non essere poi tanto normale (vabbè a dir la verità quello già lo sapevo), ma non sapevo di essere COSI' dissociata.
Allora, da una parte ho una voglia terribile di cucinare, di rimettere in funzione la cucina, di sentire gli elettrodomestici che frullano, sbattono, sbuffano e si agitano -avete presente la scena della "Guerra dei Roses" dove lei (Kathleen Turner) per dispetto accende tutti i suoi elettrodomestici solo per fare un gran putiferio e non far dormire lui (Michael Douglas)? Ecco ho voglia di fare proprio così! E ... dall'altra parte questo caldo torrido mi ha steso completamente.
Mi sembra di fare tutto al rallenty e con molta fatica.
Il mio unico neurone non ne vuole sapere né di cucinare né di mangiare reclama solo acqua e frutta. In particolare i mirtilli. E a quanto pare in famiglia nessuno ha una gran fame. Abbiamo mangiato con soddisfazione una bella anguria fresca.

Però, però ..sono avanzate due fette. Già so che se le ripropongo questa sera a cena ci sarà qualche problemino: le fettine sono troppo piccole per fare in modo che tutti ne abbiano un pezzo.
Ah se potessi moltiplicarle....Beh forse qualcosa si può fare.




Quel che resta dell'anguria



























Ghiaccioli all'anguria e al cardamomo
  • 2 fette di anguria
  • 2 pere coscia
  • Un pugno di mirtilli
  • 2 semi di cardamomo
  • 4 cucchiai di zucchero
Per prima cosa preparo lo sciroppo mettendo in un pentolino 200 ml di acqua, i 4 cucchiai di zucchero e il cardamomo. Perché tanto zucchero? Perché con il freddo il gusto dolce si sente meno, quindi qui si deve esagerare un pochino altrimenti il ghiacciolo non avrà sapore.
Porto a bollore mescolando e lascio sobbollire per  qualche secondo. Sentito il profumino? Il cardamomo ha questo odore fresco, piacevole soprattutto in questa torrida giornata.  
Basta fornelli adesso, è anche troppo per oggi. Spengo il fuoco e lascio raffreddare. Toglierò i semi di cardamomo poco prima di utilizzarlo.
Mentre lo sciroppo si raffredda tolgo i semini dall'anguria, la taglio a pezzettini e la metto nel frullatore. La polpa dell'anguria da sola è troppo liquida per quello che ho in mente di fare: voglio un ghiacciolo che sembri davvero un pezzo d'anguria. I semi li farò con dei mirtilli che però non devono affondare nel frullato.
Decido quindi di aggiungere delle pere. Hanno consistenza sufficiente e sono dolci. Le lavo, le sbuccio, le taglio e metto la polpa insieme a quella dell'anguria. Frullo il tutto aggiungendo lo sciroppo che deve essere a temperatura ambiente per non "cuocere" la frutta. Io non ho aggiunto tutto lo sciroppo preparato perché non volevo rendere  il composto troppo liquido.
Verso il frullato negli stampi da ghiacciolo e lascio affondare delicatamente qualche mirtillo in ognuno di essi. Il frullato denso impedisce ai mirtilli di cadere sul fondo. Metto in freezer per una notte. 
Il risultato è bello da vedere e buono da mangiare. Il mio neurone ringrazia felice.




I mirtilli come semi








lunedì 22 agosto 2011

Wow grazie!




E' arrivato un cestino carico di.... pomodori|!



Siamo ritornati a casa dalle vacanze. Ad accoglierci c'era un caldo infernale e ... una grande scatola.
Ovviamente ho lasciato perdere valigie e quant'altro perché la curiosità è propria del mio DNA.
Ed ecco qui cosa ho trovato: il secondo premio del contest Mutti organizzato da Chiara del blog cucinando con mia sorella





Ma quanto è bello? Mi piace proprio tutto sia il contenuto (forse mi piace più questo che ne dite?) sia il cestino in stile shabby chic. E' tutto meraviglioso e, cosa piacevolissima, tutto curato nei dettagli (tanto per dire la "paglia" all'interno del cestino, che ho lasciato intravvedere un pochino sul davanti del cestino, è.. ovviamente rossa pomodoro :-DDD)
Se non conoscessi già questa azienda saprei, al primo colpo d'occhio, che amano davvero i loro prodotti.

Ah già, ma magari qualcuno si sta domandando " Si vabbè ma dicci che cosa c'è dentro no?" Ehhhh dentro ci sono tanti prodotti. Alcuni già li conoscevo perchè li uso, e io uso solo prodotti di qualità :-P, altri, non li avevo ancora provati ma li avevo già adocchiati (come la salsa al peperoncino) altri non li conoscevo, come i datterini e uno in particolare  mi ha lasciato di stucco perchè, e si devo ammettere la mia ignoranza, non sospettavo nemmeno la sua presenza al mondo. E' quella bottiglietta scura n altro a destra... aceto di pomodoro.
O.O
Accidenti un prodotto che non conosco, che non ho mai vito e nemmeno immaginato? Impossibile. Ecco regalatemi un ingrediente strano, un prodotto nuovo che subito mi brillano gli occhi (non sono io a dirlo visto che non vado in giro con uno specchio, ma coloro che mi stanno accanto).

Ora sono qui che vi sto scrivendo ma ho voglia di stappare qulla bottiglia e annusarla, provare a utilizzarla. Già penso a cosa poter fare con l'aceto di pomodoro, la salsa pomodoro e peperoncino, i datterini...... Anche se fa un cado terribile già mi penso ai fornelli.

Vabbè al limite cucino questa notte, quando farà più fresco  :-D

sabato 20 agosto 2011

Pasta e fagioli


Pasta e fagioli: il rito dell'estate


A volte bisogna aspettare per ottenere ciò che si vuole.

Da quando ho aperto il blog non è la prima volta che preparo pasta e fagioli, e non è neppure la prima volta che fotografo questa ricetta. Ma... non ero mai soddisfatta.
Poco fotogenica. Del resto, è un piatto povero... difficilmente si sarebbe messo in ghingheri per me.
Invece ieri sera ....la magia. Uno scatto di qui, uno di la. Ferma così, sorridi. Ecco sei sul blog!



"Chi trova i fagioli rossi è il più fortunato!" Un modo per fare sbucciare i fagioli a noi bambini














Non potevo postare questa ricetta con una foto brutta.  perché a lei tengo in modo particolare, mi ricorda mio padre.
Ho imparato a prepararla prestissimo. Infatti è di una semplicità allarmante, ma per questo è così buona.
Mia madre mi raccontava che nei primi tempi di matrimonio mio padre le chiedeva spesso "la pasta e fagioli come la fa mia madre". E lei cercava ricette sempre più complicate. Le portava in tavola. E mio padre "Buona ma....quella che prepara mia madre era  più buona".

Lei era furente e continuava imperterrita. finché ad un certo punto ha gettato la spugna. Ha capito che doveva mettere da parte il suo orgoglio e andare. Ha preso carta e penna e come una brava scolarette è andata a lezione dalla suocera.

 

Il profumo del prezzemolo tritato. L'ultimo atto.


Mia madre ha assistito a tutta la preparazione prendendo appunti. Alla fine si è detta "Tutto qui?"

Ma poi ha scoperto il trucco, ha capito cosa era il "tocco" che cercava mio padre. La cuoca metteva poca acqua e lasciava attaccare la pasta su fondo, bruciandola. A mio padre piaceva così: bruciata.

E' tornata a casa con questa ricetta ma, né io né lei abbiamo mai avuto il coraggio di bruciare la pasta e fagioli. Almeno, non di proposito :-D

Comunque a mio padre è piaciuta e diceva sempre "Questo è il piatto unico ideale: carboidrati dalla pasta e proteine dei fagioli". Sarà per questo che ne mangiava sempre tre piatti?



Paste di diverso tipo. Per una mutevole consistenza.



Pasta e fagioli

  • Un chilo di fagioli ancora da sgranare
  • 300 gr di pasta mista
  • Un dado
  • 4 - 5 spicchi d'aglio
  • Prezzemolo
  • Peperoncino (facoltativo)
  • Olio extravergine d'oliva
  • Parmigiano grattugiato.

Sgrano i fagioli. Li sciacquo e li metto in una pentola bella capiente. Li ricopro di acqua e aggiungo il dado. Lascio cuocere per un'ora e più aggiungendo acqua calda e necessario.

Quando i fagioli saranno belli morbidi aggiungo la pasta mista. La compro già così,  ma un tempo per fare pasta e fagioli si usavano "gli avanzi" della pasta. E a volte anch'io elimino tutti i fondi delle scatole di pasta per questa ricetta.
Lascio cuocere la pasta 1 minuto in meno rispetto a quanto richiesto.

In un piccolo padellino insaporisco l'olio scaldandolo insieme agli spicchi d'aglio ed eventualmente aggiungo il peperoncino. Quindi elimino gli aromi e verso l'olio nella pentola dove riposa la mia pasta. Mescolo.
Trito ben bene il prezzemolo e l'aggiungo.

Porto in tavola e servo. Ognuno completerà questo rito magico aggiungendo al proprio piatto: olio extravergine di oliva, pepe e parmigiano grattugiato.
Cosa c'è di più buono e sano?


mercoledì 17 agosto 2011

Melanzane ripiene

Una melanzana bella cicciottella: scrigno ideale per i sapori mediterranei



Sulla via di casa

Ultimi giorni di vacanza.
Ci stiamo preparando mentalmente al rientro, ma quest'anno la voglia di tornare è davvero poca.
Abbiamo visto cose bellissime. Abbiamo fatto tantissime cose. Ci siamo divertiti troppo.
Ma la cosa più bella è stata non avere orari (o quasi).  E così mi sono resa conto che non sono solo io a odiare l'orologio, ma ho trasmesso questa idiosincrasia anche ai miei figli.

Così le giornate non sono più scandite dai numeri ma dagli avvenimenti: a merenda, dopo la partita di calcio,  dopo la spiaggia...
Meglio che alle quattro, dopo le 5 o dopo le dodici, non è vero?


Melanzane ripiene alla mozzarella
  • 4 piccole melanzane viola
  • Una cipolla dorata
  • Qualche spicchio d'aglio
  • Qualche  pomodorino da sugo
  • Due cucchiai di conserva di pomodoro
  • Una mozzarella tagliata a cubetti
  • Sale, pepe
  • Qualche foglia di basilico
  • Olio extravergine d'oliva

Dopo aver lavato bene le melanzane taglio la parte superiore e un pochino della base, giusto quello che ci vuole perché restino "in piedi".
Scavo l'interno e lascio da parte la polpa.

In una pentola soffriggo la cipolla tagliata a fettine sottili e gli spicchi d'aglio.  Aggiungo la polpa delle melanzane e lascio che il tutto si ammorbidisca un pochino. Quindi aggiungo i pomodori lavati (ed eventualmente privati di semi e della pelle) e la conserva di pomodoro. Insaporisco con sale e pepe e lascio cuocere qualche minuto. Aggiungo le foglie di basilico e spengo il fuoco.

Nel frattempo scaldo il forno a 180 gradi.
Ungo una teglia. Farcisco le melanzane con il sugo e mettendo nel centro i cubetti di mozzarella.
Metto le melanzane nella teglia e inforno per una mezz'oretta circa (il tempo dipende dalla grandezza delle melanzane). Con una forchetta pungo le melanzane: quando sono belle morbide sono pronte da portare in tavola.

Sono buone calde, tiepide e fredde. Insomma sono da mangiare sempre, senza orario...







sabato 13 agosto 2011

Vellutata di zucchine

Le mazzancolle si tuffano in un laghetto di crema di zucchine.

Ci sono dei piatti che a casa mia si devono fare.  
E se me ne dimentico? Niente paura, c'è sempre qualcuno che mi dice "ma perché non fai MAI la vellutata di zucchine?"
Quindi ecco qui:

Vellutata di zucchine

  • Un chilo di zucchine
  • Una cipolla dorata
  • Un vasetto di yogurt bianco intero (io uso lo yogurt greco o "colato")
  • Un cucchiaino di curcuma
  • 12 code di mazzancolle precotte
  • Due spicchi d'aglio
  • Un pezzetto di zenzero fresco
  • Un peperoncino rosso
  • Olio

In una pentola piuttosto alta faccio soffriggere la cipolla. Appena diventa trasparente aggiungo le zucchine tagliate a tocchetti e copro il tutto con acqua e insaporisco con un pochino di sale.
Lascio cuocere finché le zucchine non sono belle morbide.
Spengo il fuoco e frullo il tutto con il frullatore ad immersione. Qui decido la consistenza della mia vellutata posso infatti  aggiungere un poco d'acqua per renderla più liquida. 
Aggiungo il vasetto di yogurt e la curcuma.
Lascio intiepidire intanto preparo le mezzancolle.

In una padella soffriggo gli spicchi d'aglio, il peperoncino intero e il pezzetto di zenzero. Aggiungo le code di mazzancolle che lascio cuocere per qualche minuto.
Metto la vellutata nelle scodelle e guarnisco con le code di mezzancolle.

Non ho bisogno di chiedere se qualcuno vuole il bis, me lo stanno già reclamando tutti.

Con questa ricetta partecipo a 






giovedì 11 agosto 2011

Lonza di maiale al miele

Le carne è morbida e profumatissima e le patate hanno assorbito il sughetto.

Ogni tanto devo inventare qualcosa per far mangiare la carne ai miei figli. 
Per loro la carne deve essere :
1. morbida
2. saporita

Dunque ecco qui l'ultima invenzione che ha riscosso un grande successo.

Lonza di maiale al miele
  • Un bel pezzo di lonza (circa 600 gr)
  • Due cucchiai di miele
  • Qualche spicchio d'aglio
  • Un bicchiere di vino bianco
  • Sale e pepe
  • 3 o 4 patate belle grosse


Con un coltello molto affilato faccio 5 - 6 buchi un po' ovunque nella lonza. In ogni buchetto infilo un po' di sale e pepe e un pezzo di spicchio d'aglio.
Spalmo la parte esterna della lonza con il miele.
Lavo le patate, le sbuccio e le taglio a fettine. Devono essere molto sottili altrimenti resteranno crude.

In una teglia dal fondo bello spesso metto un poco d'olio e faccio rosolare sul fuoco. Aggiungo un bicchiere di vino bianco che lascio evaporare.
Nel frattempo scaldo il forno a 180 gradi.
Una volta che la lonza è ben colorata metto le fettine di patate intorno al pezzo di carne. Durante la cottura in forno assorbiranno il sughetto della carne e diventeranno saporitissime. Copro la teglia con un foglio di alluminio e trasferisco il tutto nel forno. Lascio cuocere per circa 20 minuti. Tolgo l'alluminio e lascio cuocere ancora per dieci minuti, giusto il tempo per far colorare le patate. 

Porto in tavola e la teglia, per magia, si svuota in pochi minuti.


Un pezzetto d'aglio che sbuca dal centro di una fettina



lunedì 8 agosto 2011

Pollo al curry

Pollo al curry. Una pepita d'oro si appoggia dolcemente su una montagna di candidi chicchi bianchi

Oggi una ricetta che mi riporta all'adolescenza, o quasi.
Era il mio periodo "indiano". Da questo momento in poi il curry e la curcuma sono entrate ufficialmente nella mia cucina.... e non ne sono più uscite.

Pollo al curry

  • Un petto di pollo tagliato a dadini
  • Una tazza di farina
  • Una mezza cipolla tagliata sottile
  • Un vasetto di yogurt greco
  • Un cucchiaino abbondante di curry
  • Sale
  • Olio per cucinare

Faccio soffriggere in un velo d'olio e acqua la cipolla. Nel frattempo rotolo i cubetti di petto di pollo nella farina. Quando la cipolla diventa trasparente aggiungo i pezzetti di pollo e li lascio cuocere mescolando di tanto in tanto.
Pochi minuti prima di spegnere il fuoco aggiungo il vasetto di yogurt e il curry.
Lo servo accompagnato da riso in bianco che raccoglierà il  sughetto buonissimo

Appena tolto dal fuoco. Una nuvola di vapore per cappello.



Con questa ricetta partecipo a 



mercoledì 3 agosto 2011

Strangolapreti

Strangolapreti: un nome dark per una ricetta light


La prima volta che ho assaggiato questo piatto ero piccolina. E' stato al ristorante (ma forse era piuttosto una trattoria vista la ricetta) e la prima cosa che mi ha incuriosito è stato il nome. Quando ne ho chiesto il perché mi è stato risposto che "E' un piatto così buono che i preti ne mangiano fino a strozzarsi".

Davo dire che non sono buoni, sono ottimi: delicati e soffici. Da grande sono andata alla ricerca di questa ricetta, e dopo vari tentativi, letture sui libri (internet non esisteva ancora^^)  l'ho trovata finalmente! Eccola qui.

Ma, nonostante siano passati tanti anni, ancora mi spiace per i preti che non possono provare questa ricetta.

Strangolapreti
  • 500 gr di ricotta
  • 250 gr di spinaci (anche surgelati)
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • un pizzico di noce moscata
  • un pugno di farina
  • sale e pepe
  • 100 gr di burro
  • una decina di foglie di salvia
  • parmigiano per condire

Lesso gli spinaci in acqua bollente per pochissimi minuti. Una volta cotti li lascio scolare ben bene.
Nel frattempo mescolo in una terrina la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, il sale e il pepe.
Strizzo bene gli spinaci e li trito. Li aggiungo alla ricotta e mescolo.

Metto la farina in una scodella e con l'aiuto di un cucchiaio faccio delle palline grandi quanto una noce che faccio rotolare nella farina.
Nel frattempo porto a bollore l'acqua in una pentola larga e piuttosto capiente.

Tuffo gli strangolapreti nell'acqua bollente e li raccolgo con una schiumarola appena salgono a galla. Ci metteranno pochi minuti.

Preparo il condimento lasciando friggere le foglie di salvia nel burro.
Servo gli strangolapreti direttamente nella scodella versandovi sopra il burro profumato e una spolverata di parmigiano.



Il colore di questo piatto è davvero così: forte e brillante.