domenica 31 luglio 2011

Pappa al pomodoro

Pappa al pomodoro: da assaggiare tiepida o fredda, è sempre buona


Incontro ai vertici.
Questa magnifica zuppa è il punto d'incontro dei sapori italiani: pomodoro, aglio, basilico e pane.
E' una riunione tra i massimi esponenti della nostra cucina.
Allora shhhh, facciamo silenzio e ascoltiamo cosa hanno da dirci.



Quattro tra i più importanti protagonisti della cucina italiana sono riuniti in questo summit

Pappa al pomodoro

  • 1 kg di pomodori maturi
  • 2 - 3 spicchi d'agli
  • 3-4 fette di pane raffermo
  • Qualche foglia di basilico
  • Sale e pepe
  • Qualche foglia di basilico


Se i pomodori sono a buccia sottile (come ad esempio i San Marzano) lascio la pelle altrimenti tuffo i pomodori in acqua bollente per due minuti e poi li sbuccio.
Li taglio a metà tolgo i semini e poi li faccio a pezzetti.
Li metto in pentola e li lascio cuocere finché non si disfano (meno di mezz'ora).

Nel frattempo faccio tostare le fette di pane sulla griglia e le riduco a pezzettini.

Frullo il pomodoro e lo trasformo in polpa. Aggiungo gli spicchi d'aglio schiacciati, il pane grigliato, le foglie di basilico (che a fine cottura però tolgo per non "sporcare" il bellissimo colore rosso di questa zuppa) e, se necessario, dell'acqua.
Questo piatto mi piace piuttosto denso, quindi io ne aggiungo poca.
Lascio cuocere e mescolo di tanto in tanto un poco finché il pane si sfalda.
Servo tiepida o fredda.
Prima di mangiarla aggiungo un filo d'olio. Del resto anche lui merita di partecipare a questa magnifica riunione.

giovedì 28 luglio 2011

Insalata di grano

Insalata di grano: un'ottima alternativa alla classica insalata di riso



In vacanza il tempo non ha più il solito andamento regolare, ma procede a scatti.
Prima era "troppo presto" e poi diventa subito "troppo tardi". E' un fenomeno bizzarro che andrebbe approfondito.

La sveglia è sempre troppo presto ("Bambini, ma che ci  fate già tutti svegli alle 8? Non sapete che siamo in vacanza?"), c'è poi la prima colazione, con le chiacchiere, i racconti dei sogni notturni, i programmi (che non si rispetteranno mai) per la giornata. E poi.... poi si guarda l'orologio
"Odddiiooooo... ma sono le 11! Presto, presto lavarsi i denti, spogliarsi, mettersi la crema solare, il costume, le scarpine, sparecchiare. Via, via, via....."
"Ma possibile che siamo tutti svegli all'alba e arriviamo in spiaggia al tramonto?"

Dato che non anch'io ho voglia di restare un poco in spiaggia, ogni tanto (diciamo la verità, abbastanza spesso) per pranzo devo sempre scovare qualcosa che:
1. non richieda una lunga preparazione
2. piaccia ai bimbi

Quest'estate quindi a casa mia sono di grande attualità le insalate, e in particolare una sta riscuotendo un grandissimo successo: l'insalata di grano, una valida alternativa all'insalata di riso.
La consistenza del grano è  "morbidamente" croccante, e stupisce i bimbi, che rimangono piacevolmente colpiti anche dal retrogusto (definito "nocciolato" :-D) 
 

Insalata fredda di grano
  • 200 gr. di grano
  • Una scatoletta di tonno
  • Una manciata abbondante di pomodori datterino
  • Mezza cipolla tagliata sottilissima
  • Una confezione di mozzarelline "ciliegia"
  • Qualche foglia di basilico sminuzzata
  • Olio etravergine di oliva
  • Il succo di mezzo limone
  • Sale e pepe

Lascio cuocere il grano per il tempo indicato sulla confezione (nel mio caso 5 minuti). Lo scolo e lo raffreddo sotto l'acqua corrente.
Lo metto in una ciotola capiente e condisco con un bel po' di olio dal sapore forte e deciso.
Aggiungo poi tutti gli ingredienti tranne le mozarelline che metterò all'ultimo minuto, altrimenti a contatto con il succo di limone diventano acide,
Assaggio e aggiungo sale e pepe se necessario.
Ecco fatto. In totale dieci minuti. Compreso il tuffo in mare (da farsi ovviamente dopo aver terminato di preparare l'insalata e prima di aggiungere le mozzarelline!).
Torno. Mi asciugo e aggiungo le mozzarelle.
"A tavolaaaaa"
Ufffff si mangia.
Ancora? Ma.. non abbiamo appena fatto colazione?

martedì 26 luglio 2011

Torta allo yogurt senza uova

Torta allo yogurt ma senza uova. Morbida, eclettica e invitante.


Tante torte una stessa ricetta
Il 7 luglio è stato il compleanno della mia pupattola (6 anni, che vecchia !). Visto che "poverina io non posso mai festeggiare il mio compleanno con gli amici perché sono già tutti in vacanza!" e dato che io ho una particolare propensione a sentirmi in colpa, ogni anno le organizzo una "festa di non-compleanno" a giugno e a luglio si festeggia al mare, in famiglia.
Novità di quest'anno: la signorina ha voluto la festa in casa  E la festa in spiaggia con gli amichettti!
Quindi dovevo preparare 2 torte.
Con noi c'era anche Anita, la cuginetta allergica alle uova e il problema di una cucina poco attrezzata.
Quindi, per non sbagliare... torta allo yogurt che con i vasetti non ho bisogno della bilancia e poi non servono le uova. Lo yogurt agisce da "legante" al loro posto.

La torta in versione "famiglia" l'ho decorata (foto sopra e sotto) con cialda, fiori, perline e gelatina tutto già fatto (non so come mai, ma qui magari non trovo i miei ingredienti quotidiani, ma per quanto riguarda la decorazione dei dolci non scherzano affatto).
Per questa versione ho usato la gelatina preconfezionata per attaccare la cialda con il disegno e poi ho lucidato il tutto utilizzando sempre la stessa gelatina.
Ho sciolto poi un po' di zucchero a velo con qualche goccia d'acqua e l'ho steso attorno alla cialda e sui bordi della torta. Poi ho messo i fiori e le perline argentate.
Ecco fatto

Poiché la torta in se è veramente buonissima e molto versatile l'ho fatta anche per la festa in spiaggia. In questo caso senza decorazioni altrimenti già mi immaginavo la torta ricoperta da un bel velo di sabbia ben appiccicato alla gelatina.

Torta allo yogurt senza uova
  • 4 vasetti di yogurt intero
  • 2 vasetti di zucchero
  • 6 vasetti di farina
  • 1 vasetto di olio
  • 1 bustina di lievito vaniglinato

Prima di tutto accendo il forno a 180° e lo lascio riscaldare ben bene.
Fodero una teglia rotonda, possibilimente di quelle a cerniera, con carta da forno bagnata e strizzata per farla aderire ben bene alla teglia.
Per questa torta la carta da forno è fondamentale, altrimenti la torta rischia di rimanere appiccicata alla tortiera e rompersi
In una terrina mescolo prima gli ingredienti liquidi: olio e yogurt. Poi aggiungo zucchero e lievito e per ultima la farina.
Ottengo una impasto molto liquido che trasferisco nella tortiera.
Batto la teglia un poco sul tavolo per livellare bene l'impasto ed eliminare eventuali bolle d'aria e inforno per una mezz'ora scarsa.
Con uno stuzzicadenti controllo che l'inerno delal trota sia ben cotto e quindi tolgo dal forno e sgancio l'anello della tortiera. Lascio raffreddare prima di capovolgere la torta e togliere la carta da forno.
A questo punto si può mangiare... o decorare.



Una cialda già pronta e qualche perlina e la torta allo yogurt diventa magica!


Qualche giorno dopo, esattamente il 12 luglio, compleanno di mia sorella Dalia. Che torta facciamo? che domande! La torta allo yogurt!
Questa volta però versione "esotica" con farina di cocco.
Per la decorazione ho comprato due panetti di marzapane già pronti (no, non ho né il frullatore, né il pestello per triturare le mandorle e.. non ho nemmeno le mandorle! Quindi niente marzapane fatto "maison")

Qui mia figlia e la sua cuginetta (ma anche la sottoscritta e sua sorella!) si sono divertite un mondo a fare le decorazioni che, dopo la scorpacciata di colori causate da una ricetta precedente (vedi qui) abbiamo volutamente lasciato "nature".
Ed ecco il risultato.
Le 5 candeline sono gli anni di mia sorella... che evidentemente non sono 5 ma.... e no.. non si chiede mai l'età a una signora. :-D



Un po' difficile fotografare questa torta. Una selva di manine l'ha attaccata 5 secondi dopo lo scatto


Torta allo yogurt senza uova ma con il cocco 

  • 4 vasetti di yogurt intero
  • 2 vasetti di zucchero
  • 4 vasetti di farina
  • 2  vasetti di farina di cocco
  • 1 vasetto di olio
  • 1 bustina di lievito vaniglinato
Il procedimento è uguale a quello della torta precedente.

Con questa ricetta partecipo a

domenica 24 luglio 2011

Ma quanto sono orgogliosa?


Il gazpacho si trasforma e diventa solido

Oggi niente ricette, ma solo la mia coda di pavone aperta a ventaglio.

Con la ricetta Cubo di gazpacho sono arrivata al:

2 posto nel contest Cucinando con il pomodoro

organizzato da Cucinando con mia sorella in collaborazione con l'azienda Mutti




Queste le parole della giuria:

"Ricca di pomodoro, come è fondamentale che sia una ricetta vincitrice di un nostro contest.
Mix di pomodoro fresco e lavorato, quindi doppio utilizzo del frutto.
Rivisitazione delle tradizionale "consistenza" della ricetta; zuppa, in finger food.
Contemporaneo e fusion. Ricetta presentata in modo creativo e artistico con un'attenzione particolare al risultato visivo, senza dimenticare l' importanza del gusto al palato."

I complimenti sono il motore che permette di dimenticare le fatiche e spinge ad andare avanti.

Grazie di cuore.

giovedì 21 luglio 2011

Torta di zucchine




Torta di zucchine: promossa a pieni voti





Uno dei miei riti in vacanza è andare al camion del signor Giovanni a prendere la frutta. Tutti gli anni, (nei giorni dispari!) Giovanni è qui con il suo carico di colori, profumi e sapori e con le sue chiacchiere.
Sì perchè da Giovanni si va anche per parlare, ma non tutti lo sanno.


Come si può resistere alla frutta e alla verdura di Giovanni?
E' da questo che si distinguono i nuovi arrivati. Non è solo il colore bianchiccio della pelle (a volte poi qualcuno bara, e arriva già abbronzato), ma soprattutto per l'atteggiamento durante l'attesa: il piede che batte sul selciato, l'occhio che passa veloce dalle persone all'orologio nel continuo contare "quanto manca" e a volte, nei casi più gravi nello sbuffare quando ci si dilunga troppo nella spesa e nelle chiacchiere.
E' interessante incontrarsi la volta successiva e notare i cambiamenti. Al colore della pelle più scuro si aggiunge il sorriso, il "Salve! Buongiorno! Allora com'era l'insalata di cipolle? E le pesche erano dolci?"
Si parla, si ride, ci si scambia ricette ... e si guarda con aria di accondiscendenza i nuovi arrvati, aspettando il prossimo turno per vederli partecipare con il loro carico di esperienze.

La torta di zucchine della signora Caterina

Questa ricetta me l'ha raccontata la signora Caterina, che essendo qui al nord della Sardegna, ci tiene a precisare "sarda di Cagliari sono, si capisce dall'accento vero?"
Il camion di Giovanni si ferma davanti a casa sua e lei esce, si appoggia al camion e guarda. Ogni tanto interviene. Il suo sguardo severo passa in rassegna tutti e si sofferma soprattutto sui nuovi. Non le piacciono e si vede.
Ha l'aria di una donna che na ha viste passare tante, ma non per questo si arrende, al contrario. Ha i capelli grigi, il piglio deciso, lo sguardo scuro e duro.
Però basta un sorriso e una domanda e lei racconta. Storie e ricette.
"Belline 'ste zucchine piccine piccine, Che posso farci però?" E la guardo con la coda dell'occhio, da come guardava le zucchine sono sicura che le ho dato il "la".
Lei solleva il sopracciglio sinistro, fa spallucce e guardando le zucchine mi risponde con aria di sufficienza
"Io ci faccio la frittata".
"Ah, cipolle, zucchine e uova".
Ecco gli occhi si illuminano e si ingrandiscono, gira la testa e mi guarda, finalmente, negli occhi
"Nooooo, la MIA frittata di zucchine."
"Ah, E com'è mi racconti"
Si parte dal taglio a tocchetti della zucchina ("Ma tu lo sai cos'è il taglio a tocchetti?" "Mah, non so mi spieghi" "A pezzetti, non troppo grossi e non troppo piccoli, così" E con le mani spacca un pezzetto di zucchina per farmelo vedere. Vuole essere sicura che io capisca.)
Si finisce a parlare del nipote che proprio le zucchine non le voleva mangiare. Ma con la sua frittata di zucchine.... è un'altra storia.

Cara signora Caterina, le volevo dire che la sua ricetta è buonissima. C'è solo una cosa che ho cambiato, l'ho promossa da semplice "frittata" a "torta". Con tutti gli onori al merito.

Torta di zucchine
  • Un chilo di zucchine tagliate a tocchetti
  • Mezza cipolla rossa tagliata sottile
  • Una confezione di pancetta affumicata a cubetti
  • 100 gr di parmigiano
  • 3 uova
  • Qualche foglia di basilico triata
  • Olio per friggere
  • Sale e pepe
In una padella friggo la cipolla e quando diventa bella tenera aggiungo la pancetta e poi le zucchine. Mescolo e aspetto che diventino belle tenere.
Quindi spengo il fuoco e faccio raffreddare.
Scaldo il forno a 180°.
Aggiungo alle zucchine: le uova, il parmigiano, un pugno abbondante di pane grattugiato, il basilico e insaporisco con poco sale che già il parmigiano ha salato di suo e un poco di pepe. Mescolo il tutto.
Fodero una teglia con della carta forno e ci verso le mie zucchine e cospargo il tutto con il pane grattugiato.
Metto in forno per circa una mezz'ora abbondante.
E' buona sia calda che tiepida.
Ci metto accanto una bella mozzarella di bufala che ancora sgocciola il suo latte, guardo il tramonto e non ho bisogno di sapere che ore sono.
E del resto che m'importa di saperlo?


Con questa ricetta partecipo a

lunedì 18 luglio 2011

Pasta arcobaleno

Pasta arcobaleno: tanti colori per una sfida


Alla ricerca del colore perduto
Ed ecco la quarta sfida del Naso da tartufo's Kitchen.
E la mia fantastica squadra, le Montersine:
Greta di http://gretascorner.blogspot.com/
Loredana di http://lacucinadimamma-loredana.blogspot.com/

Deborah di: http://creareconlozucchero.blogspot.com/
Anastasia di http://anastasiagrimaldi.blogspot.com/
Cucinando con mia sorella di http://cucinandoconmiasorella.blogspot.com/
Francy di http://dolcigolosi.blogspot.com/
Soribel di http://lullaby-coccinellalaboriosa.blogspot.com/
Chiara di http://lacucinadichiaraeale.blogspot.com/
Silvia e Francesca di http://cuginecucine.blogspot.com/

Roxi di http://curiosandoincucina.blogspot.com/

Questa volta avevamo la possibilità di scegliere tra diverse opzioni (una più difficile dell'altra).
Ho scelto la sfida Chow Chow, cioè: preparare un piatto che contenesse tutti (o quasi) i colori dell'arcobaleno MA utilizzando al massimo solo 3 coloranti.
Facile no?
Certo!
Di mio ci ho aggiunto:
  • non potevo utilizzare le uova (siamo in vacanza con le cuginette e la più grande è allergica alle uova)
  • la mia cucina "delle vacanze" sembra più la cucina di una barca che quella di una casa. Nel senso che non ho gran parte degli strumenti necessari per cucinare. E il pentolame è molto ridotto.
  • il mio forno elettrico ha una sua personalità e sinceramente non l'ho ancora capita
Quindi? Beh quindi la situazione era ed è piuttosto complicata.
Ma ogni svantaggio può essere un vantaggio: avevo anche 4 paia di manine che potevano aiutarmi... e quindi.... pasta!
Senza macchinari per impastare e tirare la sfoglia,  nemmeno il mattarello!
Abbiamo così passato 3 settimane molto divertenti alla ricerca dei colori.
Ed ecco il risultato.


Una girandola di colori e sapori

Pasta arcobaleno
Ingredienti:
  • Farina: 300 g per ogni colore
  • Marrone: 50 gr di cacao amaro
  • Verde scuro: 100 gr di spinaci surgelati bolliti e tritati e ben strizzati
  • Verde chiaro: 3 cucchiai di sciroppo alla menta (si proprio quello! lo sciroppo per le bibite e i ghiaccioli)
  • Rosa: 3 cucchiai di sciroppo all'amarena (vedi sopra)
  • Viola: 50 gr di barbabietola in agrodolce tritata (in vasetto, trovata dopo molte ricerche)
  • Viola chiaro: 3 cucchiai di succo di mirtillo (acquistato già pronto che qui di mirtilli non ce ne sono)
  • Azzurro: 2 cucchiaini di colorante blu liquido
  • Arancione: 3 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • Giallo: 3  bustine di zafferano

Ho impastato colore per colore e ho aggiunto l'acqua dove necessario per avere un impasto piuttosto compatto, simile a plastilina. Ad esempio quando ho utilizzato gli spinaci non ho avuto bisogno di aggiungere acqua, mentre ho dovuto ovviamente aggiungerne quando ho utilizzato ingredienti "secchi", come il cacao o lo zafferano, o aggiungerne in quantità minima nel caso degli sciroppi.
Una volta impastato ben bene ho lasciato la pasta in frigorifero per almeno un paio d'ore o anche più e quindo l'ho ridotta prima a "salamino" e poi tagliata a cubetti. A questo punto sono entrati in scena gli aiutanti che hanno trasformato il tutto prima in palline e quindi, schiacciando al centro di ogni pallina,  in orecchiette o "dischi volanti" (definizione a seconda delle età).
Le orecchiette così preparate sono state adagiate su pellicola trasparente e congelate in attesa di trovare tutti i colori necessari per completare l'opera (e anche perché, diciamolo, preparare tutta questa pasta è stato un lavoro mooolto lungo).

Pane grattugiato burro e alici per condimento


Alla fine della ricerca ho cotto la pasta ancora congelata in acqua bollente e l'ho lasciata cuocere per pochissimi minuti (2 o 3) dal momento in cui è salita a galla.
Nel frattempo ho fatto saltare in  padella un pugno di pane grattugiato con un tocchettino di burro (per i bimbi) a cui ho aggiunto 2 alici sott'olio spezzettate (per i grandi). Quindi ho aggiunto la pasta appena scolata e l'ho fatta saltare per pochi secondi, ed ecco fatto.

venerdì 15 luglio 2011

Limoni farciti

Limoni per ben cominciare

A volte sono i colori, altre volte le forme. Poi ci sono i profumi, le sensazioni, il tatto. Tutto può essere fonte d'ispirazione in cucina. E' per questo che amo cucinare. Ma non solo.

Una volta in televisione ho visto alcuni monaci buddisti chinati per terra, impegnati a disegnare magnifici ricami con sabbie colorate. Una volta terminato il disegno soffiavano via tutto. Perché la bellezza è effimera, perché niente resta, perché la gioia dura un attimo, perché.......
Mi sono detta "Sono matti. Tanta fatica per niente".








Recentemente ero china sui fornelli. Caldo fuori, caldo in casa. Mi sono detta "Sono matta. Tanta fatica per niente".
Ma poi ho pensato: ma io cosa faccio quasi ogni giorno? No, intendiamoci, non mi metto al livello di un artista, e nemmeno di un monaco buddista. Però quando cucino non cerco di creare qualche cosa di bello, di buono e di armonico che dura piacere di un istante? E perché lo faccio?
Lo faccio per il piacere di condividere quest'attimo di felicità. E' vero, mi piace il creare in sé, ma la cosa che amo di più è "sentire" che sono riuscita a donare un attimo di gioia.





Ed ecco una ricetta che mi è venuta in mente prendendo tra le mani dei limoni profumatissimi e ammirando la perfezione di una cipolla viola.
E quando ho portato in tavola questo piccolo antipasto ho visto lo stupore negli occhi di chi mi stava accanto. Cosa posso desiderare di più?





Limoni farciti


  • 2 limoni belli grossi
  • mezza cipolla rossa
  • una scatoletta di tonno da 120 gr
  • un bel pizzico di paprica dolce
  • prezzemolo
  • sale e pepe

Lavo i limoni, taglio un pezzettino delle estremità di modo che, una volta tagliati in due possano restare "in piedi". Li taglio a metà e li svuoto tenendo da parte la polpa.
Taglio la cipolla a fettine sottilissime.
Trito un pugno di prezzemolo.
In una ciotolina mescolo: il tonno a pezzettini, la cipolla, il prezzemolo. Aggiungo la polpa dei limoni e insaporisco con la paprica, il sale e il pepe.
Riempio i limoni e guarnisco con una foglia di prezzemolo.

 

martedì 12 luglio 2011

Gelatina di melone

Gelatina di melone: un colore abbagliante per le giornate di sole 



Portare in tavola la gelatina di melone è una gioia. Basta scegliere il melone giusto: bello dolce e profumato, poi il gioco è fatto.
Il colore vivo e brillante e l'idea di fresco sono una tentazione. A casa mia nessuno, ma proprio nessuno, è riuscito a resistere. 
Infatti era prevista come merenda ma...a pranzo c'è chi ha chiesto un'anteprima......A merenda abbiamo mangiato uno yogurt.



Una manciata di ciliegie belle scure e poi via, un tuffo nel sapore

Gelatina di melone
  • 1 kg di melone
  • 10 fogli di gelatina (46 gr)
  • 3 cucchiai di zucchero

Lavo e sbuccio il melone quindi lo taglio a pezzetti e lo frullo.
Aggiungo lo zucchero e lo metto sul fuoco. Scaldo leggermente il frullato di melone.
Nel frattempo lascio i fogli di gelatina in acqua fredda e aspetto qualche minuto che si ammorbidiscano. A questo punto li strizzo bene e li aggiungo al melone tiepido.
Mescolo incorporando bene la gelatina e la polpa di melone.
Verso il tutto in uno stampo e lascio in frigorifero.
Dopo qualche ora la gelatina è pronta.  Metto lo stampo a bagno in acqua bollente per meno di un minuto e quindi capovolgo il tutto in un piatto.
Decoro con qualche bella ciliegia.
Chi lo vuole assaggiare? All'improvviso mi compare davanti una foresta di mani.

Con questa ricetta partecipo a




martedì 5 luglio 2011

Pizza di melanzane


L'ultimo raggio di sole bacia la pizza di melanzane: pochi ingredienti, tanta bontà.

Si torna dal mare stanchi, pieni di sale e con addosso ancora la voglia di ridere. 
Non possiamo certo accontentarci di un piatto fatto così, come viene viene, no? Il problema è che non ho poi tanta voglia di stare lì a cucinare, di fare cose complicate. Però ho voglia di mangiare qualcosa di buono.
Che dilemma.


La pizza di melanzane della signora Rosa

Questa ricetta mi è stata passata dalla "signora Rosa", la moglie di Vittorio, il mio negoziante di frutta e verdura di MIlano.
Quando me l'ha descritta ho storto il naso. "Ma come, le melanzane cotte così, nel forno, insieme a tutto il resto?"
"Si, si lei provi. Il segreto è mettere tanta salsa di pomodoro. Vedrà si fidi".
E io mi sono fidata.
  • 3 o 4 melanzane di quelle viola scuro
  • 200 gr di prosciutto cotto
  • una mozzarella fior di latte
  • passata di pomodoro
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • sale e pepe.

Taglio le melanzane a fettine sottili. Ungo una teglia e dispongo un primo strato di melanzane. Copro con il prosciutto cotto e cospargo il tutto con abbondante salsa di pomodoro. Insaporisco con sale e pepe e aggiungo la mozzarella tagliata a tocchetti.
Ricomincio con lo strato di fettine di melanzane.
Termino con la passata di pomodoro a cui aggiungo una spolverata di parmigiano.
Chiudo la teglia con un foglio di carta d'allumionio. Lascio cuocere in forno caldo a 190° per circa mezz'ora, quindi tolgo il foglio di alluminio e continuo la cottura per un altro quarto d'ora.
Tolgo dal forno e servo calde o tiepide.
E i bimbi chiedono il bis

sabato 2 luglio 2011

Caprese

Caprese: pomodori, mozzarella e basilico. Un bel tricolore.

Cucinare senza e senza
Questa volta al cucinare senza (vedi il mio post precedente), si aggiunge un altro senza.... Ma non tutto il male viene per nuocere.
A volte capita che, oltre ai vari ostacoli si presenti un imprevisto. Come la bombola del gas che finisce.
E quando finisce? Quando sei di corsa che tutti hanno una fame da lupo e tu sei in ritardo.
Allora cucinare diventa cucinare senza e... senza. Ma a tutto c'è rimedio. E a volte è pure buono.

Sarà l'estate, sarà la fame, ma i colori oggi sono più vivi del solito

Caprese

  • 5 o 6 pomodori belli rossi e maturi, (qui sono dei pomodori ramati appena colti, ancora caldi dai raggi del sole) 
  • una confezione di mozzarelline dalla forma di orecchiette
  • qualche foglia di basilico profumatissimo
  • olio di oliva saporito
  • sale e pepe
  • il succo di mezzo limone


Taglio a fettine i pomodori. Li insaporisco con il succo di mezzo limone, sale, pepe e olio.
Verso le mozzarelline e aggiungo qualche foglia di basilico per dare un po' di profumo.
Mescolo e porto in tavola.
Tante manine non aspettano di essere servite e pescano direttamente nell'insalatiera, litigando per i petali di mozzarella.